Lecco e Como di nuovo insieme?
Dopo la proposta di Rapinese, Gattinoni
frena: «Prima serve una riforma»
Il primo cittadino lecchese: «Il problema vero è l’arlecchino istituzionale che ci è stato consegnato dopo la riforma Maroni: Lecco per quanto riguarda il trasporto pubblico deve dialogare con Como e Varese, per le politiche della casa con Bergamo e Sondrio, addirittura il sistema sanitario è organizzato fra Lecco e Monza. Non c’è la possibilità di fare politiche coordinate se il bacino geografico e di utenza resta così schizofrenico»
Lecco e Como di nuovo insieme dopo trentadue anni. A proporlo il sindaco della città voltiana Alessandro Rapinese durante la festa delle Imprese de “La Provincia” che si è svolta mercoledì sera. «Il nostro territorio – ha rilanciato spiegando come è nata l’idea - è alla ribalta nel mondo intero e mi è capitato a Lione, dove rappresentavo il Comune, di parlare con un grosso imprenditore indiano che voleva celebrare il suo matrimonio a Como. Quando gli chiesi quanti abitanti avesse Como disse subito “five” (cinque) e poi fece seguire la parola “millions”, milioni. Avendo sentito parlare così tanto di Como pensava che fosse addirittura più grande di Roma». E prosegue: «Fu un peccato 32 anni fa separare un territorio che aveva continuità territoriale, un lago in mezzo e criticità identiche su tutti i versanti ovvero viabilità, servizi e, soprattutto, con un tessuto imprenditoriale sovrapponibile. Penso alle aziende del territorio che non fanno distinzioni tra Como e Lecco e, magari, hanno sedi operative in più parti e si interfacciano con due Enti e penso a quelli che potrebbero essere gli investimenti delle nostre partecipate raggiungendo una soglia critica che potrebbe aumentare l’efficienza». Rapinese spiega il perché dell’uscita in via Parini: «Ho scelto la Camera di Commercio poiché è già unica e non ho visto né morti né feriti e quando in un confronto con Ezio (il presidente Vergani, ndr) ho lanciato questa mia idea, dopo un paio di minuti di stordimento, c’è stata piena sinergia».
A rispondere a Rapinese è Mauro Gattinoni. Non una posizione netta nel merito, ma piuttosto la necessità di dover prima giungere a un riordino di natura istituzionale.«Il tema - ha spiegato ieri ai microfoni di Unica Tv - è molto complesso. Ed è l’arlecchino istituzionale che ci è stato consegnato dopo la riforma Maroni che rende impossibile coordinare delle politiche. Lecco per quanto riguarda il trasporto pubblico deve dialogare con Como e Varese, per le politiche della casa - quindi Aler- con Bergamo e Sondrio, addirittura il sistema sanitario è organizzato fra Lecco e Monza. Non c’è la possibilità di fare politiche coordinate se il bacino geografico e di utenza resta così schizofrenico. la sfida vera, forse, è pensare una geografia che sia funzionale per i cittadini, le imprese e le famiglie. Cosa che non è al momento, e che frantuma il territorio. Io parlo dall’assemblea di Anci, se vogliamo rinforzare il territorio bisogna avere una geografia istituzionale e decisionale che sia coerente».
Sul fronte camerale interviene il vice presidente della Camera di Commercio Como Lecco Giuseppe Rasella: «Ci sono tanti punti in comune tra la Provincia di Como e quella di Lecco con la necessità di lavorare insieme su tanti temi. Non mi permetto di entrare nell’ambito politico, ma posso dire che noi troviamo collaborazione da tutti».
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