G7 digitale a Como, Butti: «Italia al centro
del dibattito sulla digital innovation»

Il lancio, il 23 ottobre dell’It-Wallet per la condivisione dei documenti personali, 4 miliardi di investimento di Microsoft su AI e cloud e un progetto per la posa di cavi sottomarini in Sicilia per far diventare l’Italia hub di connessione web per il Mediterraneo: sono alcuni dei temi del lavoro della riunione ministeriale su Tecnologia e Digitale di ieri mattina a Villa Erba, Cernobbio. Il G7, presieduto dal Sottosegretario di Stato alla Presidenza del Consiglio con delega all’innovazione tecnologica Alessio Butti, si è concluso con la diffusione di un comunicato congiunto, adottato dai Capi Delegazione G7 della Tecnologia e del Digitale, frutto del percorso di collaborazione iniziato a Trento durante la prima riunione ministeriale della Presidenza italiana e in continuità con la Presidenza giapponese del 2023.

«La Ministeriale di Cernobbio su Tecnologia e Digitale colloca il nostro Paese al centro della conversazione globale su temi chiave per il benessere presente e futuro dei cittadini di tutto il mondo - ha dichiarato il sottosegretario alla Presidenza del Consiglio con delega all’innovazione tecnologica Alessio Butti - la presidenza italiana, attraverso il Dipartimento per la trasformazione digitale, ha guidato i lavori del G7 per promuovere lo sviluppo etico dell’Intelligenza Artificiale nel settore pubblico, migliorare l’accesso ai servizi digitali e identificare i punti comuni tra i vari approcci all’identità digitale. Presentiamo a Cernobbio nuovi strumenti di lavoro per lo sviluppo della trasformazione digitale nel settore pubblico come ad esempio il Toolkit sull’Intelligenza Artificiale, il Compendio sui Servizi Pubblici Digitali e la Mappatura degli approcci di Identità Digitale. Da ultimo, raccogliendo l’invito della Presidenza G7 del Giappone e della membership G7, abbiamo contribuito a sviluppare e testare un sistema di monitoraggio pilota per il Codice di Condotta del Processo di Hiroshima». Hanno partecipato ai lavori la Commissaria dell’Unione europea Margrethe Vestager, la rappresentante dell’Unesco Mariagrazia Squicciarini e, per l’Ocse, il vice segretario generale Ulrik Vestergaard Knudsen.

Sono stati presenti, per il Canada, Alexandra Dostal, per la Francia l’ambasciatore per gli Affari Digitali presso il Ministero per l’Europa e gli Affari Esteri, Henri Verdier; per la Germania il Ministro del Digitale e dei Trasporti, Volker Wissing, per il Regno Unito Feryal Clark, ministro per AI e governo digitale e per gli Usa l’ambasciatore Straordinario Nathaniel C. Fick. Il Giappone ha partecipato con tre capi delegazione: il viceministro per la trasformazione digitale e chief officer della Digital Agency Takashi Asanuma, il viceministro per il Coordinamento delle Politiche presso il Ministero degli Affari Interni e delle Comunicazioni Takuo Imagawa e il vicedirettore generale per la Strategia IT presso il Ministero dell’Economia, Commercio e Industria Toshihiko Shibuya.

Nel ricordare l’evento di Trento del marzo scorso e la continuità con quello che è stato il primo evento interministeriale sui temi della tecnologia e del digitale, Alessio Butti ha spiegato che «l’obiettivo principale sul quale è stato raggiunto un’importante unanimità è quello di trovare un comune denominatore valoriale e operativo per lo sviluppo di una serie di tecnologie, non solo per quanto riguarda l’intelligenza artificiale. Per esempio abbiamo parlato a lungo di cavi sottomarini» per i quali l’Unione europea ha previsto un investimento di 500 milioni di euro e si tratta di un ambito dove l’Italia giocherà un ruolo di primo piano e non solo per un vantaggio geografico». Annunciato anche l’avvio del “wallet” nazionale: dal 23 ottobre sarà possibile per un campione di 50mila cittadini caricare in formato digitale carta di identità, tessera sanitaria, patente con l’obiettivo di estendere poi il progetto e renderlo operativo dal 2025.

L’idea è di superare la frammentazione degli operatori privati per poter disporre di uno strumento unico, pubblico, con la possibilità di implementarlo in fasi successive. L’Italia ha voluto così porsi come Paese credibile, autorevole nel settore dello sviluppo tecnologico «perché questo attrae investimenti importanti – ha aggiunto a latere dell’evento Alessio Butti – per esempio Microsoft ha già destinato 4 miliardi e 300 milioni per la realizzazione di server sui nostri territori» e ci sono relazioni aperte con altri grandi player internazionali per ulteriori investimenti in strutture e tecnologie.

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