Autonomia differenziata, a Lecco più di 2500 firme per il no

Quasi un milione e trecentomila firme, raccolte on line e sul territorio nazionale con i banchetti del Comitato referendario (Alleanza verdi sinistra, Anpi, Arci, Cgil, Emergency, Forum salute mentale, Legambiente, Movimento 5 stelle, Partito democratico, Rifondazione comunista, Udi), contro il referendum sull’autonomia differenziata. Più di 2.500 firme raccolte di persona (impossibile dire quante online), nella sola provincia di Lecco.

Una normativa che Sinistra Italiana, Unione donne in Italia (Udi), Pd e Cgil hanno attaccato pesantemente nella conferenza stampa congiunta di ieri presso la sede di Si. Diego Riva, segretario generale della Cgil ha spiegato il perché di questa avversione alla legge 86 del 2024: “Finché non ci sarà il referendum abrogativo di questa legge, spiegheremo perché abbiamo deciso di contrastare questa autonomia differenziata. Sapremo a gennaio se il quesito sarà accettato o meno, ma noi comunque ne continueremo a parlare perché il rischio di mettere in discussione la cultura repubblicana, è grande. La Costituzione deve essere applicata, non modificata. Mentre oggi c’è un attacco a questo modello di paese. Dobbiamo tenere insieme, non dividere”.

Difendere la costituzione per il Comitato vuol dire difendere solidarietà e universalità “Quanto sta avvenendo va nel senso contrario. Siamo per il dialogo contro l’arroganza che il Governo porta avanti anche con il decreto sicurezza. Se, come lavoratori, come cittadini, dovessimo bloccare le strade, rischiamo la galera. Un messaggio deve essere ben chiaro: non siamo disponibili a mettere in discussione la democrazia. Tant’è che abbiamo organizzato un presidio in piazza Diaz per lunedì alle 17”.

Uno dei perché il Comitato è contro l’autonomia differenziata, riguarda la Sanità: “Basta guardare all’esperienza del periodo del Covid: abbiamo visto in campo ventuno modalità diverse di affrontarlo. I disastri, le file fuori dai Ps, i medici che non si trovavano. Speravamo che il Paese avesse capito che si deve tenere insieme e non dividere. Ma con l’autonomia differenziata si mette in discussione tutto questo”.

Anche sul lavoro Riva teme la competizione al ribasso tra regione e regione per i contratti che sarebbero regionali. “La nostra non è ideologia. Noi vogliamo confronti per non tornare a cent’anni fa, con questo meccanismo. E non riusciamo a capire perché parte della popolazione voglia chiudersi nei perimetri regionali quando le competizioni del sistema paese le fai in tutto il mondo. La competizione non è più solo Occidente, ma Cina, Russia, America. Portare energie e ricchezza in un Paese che si chiude nelle regioni è incomprensibile”.

Alberto Anghileri di Sinistra Italiana ha aggiunto: “Uno che ha firmato era un lecchese che si è dichiarato leghista ma che ha firmato spiegandomi: “Se l’autonomia viene sdoganata verranno ancora di più dalle altre regioni a curarsi da noi. Aumenteranno le nostre liste d’attesa”. Ma tanti altri che hanno firmato sono convinti di questa scelta. Spero che il referendum sia dichiarato ammissibile. E che tante persone vengano a votare, insieme a quello sulla cittadinanza”.

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