Cronaca / Valsassina
Martedì 27 Dicembre 2016
Un tesoro di alpeggi, boschi e malghe
Patto con la Svizzera per valorizzarlo
I “Beni frazionali” di Vegno e il “Patriziato” di Corippo
uniscono le forze per ottenere i fondi del programma Interreg
Alpeggi, boschi e malghe lasciate in eredità alla popolazione di Vegno sono una ricchezza da non disperdere. Meritano anzi di essere tramandate alle generazioni future, con un utilizzo collettivo della risorsa comune che crea una comunità che valorizza il bene.
Ecco allora il progetto Veco che aspira ai fondi del Programma Interreg 2014-20, finanziato dal fondo europeo di sviluppo regionale (Fers) per lo scambio di esperienze e “best practices” tra Italia e Svizzera per incrementare la collaborazione transfrontaliera.
Capofila è la Comunità montana con la partecipazione della Provincia di Lecco e del Comune di Crandola e, per la parte svizzera, del Patriziato di Corippo.
Il comune rossocrociato si trova nella valle Verzasca, a strapiombo sul lago di Vogorno, nel Canton Ticino, ed è quello che conta meno abitanti di tutta la Svizzera: solo tredici.
Ogni famiglia di origine fa parte però del Patriziato, ente riconosciuto dal Consiglio di Stato, che conta 201 patrizi (fuochi), è proprietario di circa 500 ettari del comune di Corippo e li gestisce.
L’analogia con la frazione di Crandola è evidente visto che a Vegno, unico esempio del genere in Italia, esistono i “Beni frazionali”, organismo eletto tra i residenti che gestisce le proprietà tramandate dal 1763, quando i comuni automi di Vegno e Crandola decisero di unirsi.
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