Cronaca / Valsassina
Giovedì 02 Febbraio 2017
Salvare i cervi del Pian delle Betulle
Raccolta fondi per comprare il fieno
Margno L’associazione Freccia 45 in prima linea per sostenere gli animali del Parco. Già a novembre era intervenuta per portare cibo. Emergenza in vista dell’arrivo della neve
Il gruppo “Freccia 45” ha dato avvio alla raccolta fondi per l’acquisto del fieno da destinare alla famiglia di quattro cervi che, dopo complicate traversie, sono stati lasciati nel grande recinto del parco faunistico del Pian delle Betulle. Alcuni volontari raggiungono a piedi settimanalmente il parco per dar loro il foraggio occorrente.
Raccolti quasi 400 euro
«Aver salvato questi splendidi animali da morte certa ci rende orgogliosi di essere volontari. - commenta Susanna Chiesa, presidente dell’associazione lecchese no profit e coordinatrice dell’Ufficio legale dei diritti animali più noto in Italia - “Freccia 45” se n’è presa carico, ma serve l’aiuto di tutti per portare avanti questo oneroso impegno. La raccolta fondi è avviata in collaborazione con “Amici Cani”, Associazione protezionistica parmense che gestisce il più importante sito italiano di adozioni con oltre 45mila schede di cagnolini in cerca di casa in tutto il territorio nazionale». Finora sono stati raccolti 387 euro con le donazioni che si possono fare andando sul sito www.amicicani.com nella sezione “I nostri progetti”, al link Sos cervi. “Freccia 45” si è interessata al problema del mantenimento dei cervi lo scorso 7 novembre, salvando gli animali da morte certa. La vicenda del Parco faunistico in località Prà Cainarca è finita nelle mani della Magistratura che aveva il compito di fare luce sulla proprietà dei capi di fauna selvatica presenti in esso.
La vicenda
Gli uomini dell’ex Corpo forestale dello Stato avevano acquisito tutti i documenti relativi alla struttura nei comuni di Margno e Casargo, in Comunità montana ed in Provincia, nelle sedi cioè dei quattro soggetti che hanno sottoscritto l’accordo per la sua gestione che nel 2011 venne affidata alla cooperativa sociale onlus Kwa Kusaidia di Galbiate, poi fallita ed andata in liquidazione. Quando è stata rinvenuta morta una femmina di cervo, nella prima decade di dicembre del 2015, è scoppiato il caso che è arrivato nella mani della magistratura, con il sospetto che il decesso potesse essere imputabile ad un atto di violenza consumato mentre si tentava di catturare gli ungulati per trasferirli.
Per un certo periodo di tempo gli ungulati sono stati accuditi dal comune di Margno in attesa delle decisioni della magistratura. Quando è stata autorizzata la cattura con la telenarcosi e l’affidamento in custodia dei quattro cervi presenti nel parco ad un’azienda agricola in attesa di un’asta di vendita, è intervenuta l’associazione che li ha salvati.
Il Comune ha comunicato di non volere più “mantenere” i cervi ma qualcuno deve garantire loro il cibo, in vista anche dell’arrivo della neve così è scattata l’iniziativa della raccolta fondi.
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