Cronaca / Valsassina
Sabato 21 Gennaio 2017
Rustici o forse seconde case
In Valsassina tremila accertamenti
L’Agenzia delle Entrate pronta a inviare 3.247 avvisi per fabbricati mai censiti. La richiesta per mettersi in regola è bonaria, ma si rischiano multe sino a ottomila euro
A caccia di rustici trasformati in ville o anche solo in seconde case mai dichiarate. O comunque di situazioni fuorilegge. Sono 3.247 in Valsassina i fabbricati rurali che risultano ancora censiti al catasto terreni e non al catasto fabbricati.
I proprietari quindi non sono in regola con la legge e rischiano sanzioni che vanno da un minimo di 1.032 euro al massimo di 8.264 euro. L’Agenzia delle entrate ha diffuso una nota in cui ricorda che chi ha diritti reali sugli immobili o obbligato a dichiararli e quindi mettersi in regola.L’obbligo è stato introdotto dalla legge 214/2011, la cosiddetta legge “Salva Italia” che ha previsto la procedura.
Se non ci sarà il cosiddetto “ravvedimento operoso” nelle prossime settimane gli uffici provinciali dell’Agenzia invieranno una comunicazione ai proprietari, invitandoli a provvedere autonomamente all’iscrizione al catasto.Sul sito internet dell’Agenzia delle entrate è disponibile l’elenco di tutti i fabbricati da regolarizzare.
Non solo seconde case. Ci sono anche casi in cui l’accatastamento non è necessario: quando i manufatti hanno una superficie coperta inferiore a 8 metri quadrati, in caso di serre adibite alla coltivazione ed alla protezione delle piante, in caso di vasche per l’acquacoltura o di accumulo per l’irrigazione dei terreni, quando i fabbricati sono isolati e privi di copertura, per tettoie, porcili, pollai, casotti, concimaie o pozzi di altezza inferiore ad 180 centimetri e di volumetria inferiore a 150 metri cubi, manufatti precari che sono privi di fondazioni e non sono stabilmente infissi al suolo, fabbricati in corso di costruzione e di definizione oppure che sono dichiarati “collabenti” ovvero hanno un elevato livello di degrado.
La valle è anche piena di fabbricati rurali, spesso ancora intestati a proprietari che sono deceduti e per i quali gli eredi non hanno provveduto a regolarizzare. Ma chi non è in deroga è destinato a pagare.
Leggete tutti i particolari sull’edizione odierna de La Provincia di Lecco
© RIPRODUZIONE RISERVATA