Quando la neve è una vera manna
A Lecco 170 imprese e 450 addetti
Il puntoCentinaia di alberghi, ristoranti, scuole di sci, impianti di risalita e negozi specializzati Valtellina sul tetto della regione: nella sola Livigno lavora il 20% di tutti gli operatori lombardi
È un periodo cruciale dell’anno, questo, per centinaia di operatori economici e migliaia di famiglie lecchesi e valtellinesi: la neve, con tutto il proprio indotto, rappresenta uni business importante anche per il nostro territorio.
Nei quattro paesi lecchesi che vantano una spiccata vocazione per il turismo e le attività legate agli sport invernali, la stagione è infatti arrivata al clou, con l’avvio tra l’altro dei vari corsi di sci e snowboard organizzati da associazioni di mezza provincia.
Lecco, per ovvie caratteristiche geomorfologiche, è uno dei cinque territori lombardi che possono beneficiare in questo periodo dell’anno delle caratteristiche climatiche legate alla neve: oltre a Barzio, Bellano, Introbio e Margno (i comuni in cui sono presenti scuole di sci, come ha rilevato la Camera di Commercio di Milano), a godere di queste specificità sono località di Como, Sondrio, Brescia e Bergamo, che con Lecco annoverano la bellezza di 3.079 imprese dedite a ricettività, commercio e ristorazione.
Si tratta di una quarantina di comuni in tutta la regione, nei quali il giro d’affari invernale legato anche alle scuole di sci e al turismo in generale fa da traino a numerose attività. Inutile dire che a guidare la graduatoria siano Livigno (598 imprese che rappresentano quasi il 20% delle attività dei comuni sciistici della Lombardia, per un totale di 2.827 addetti) e Bormio (con 211 attività e 1.126 addetti), davanti a Tirano (con 182 imprese e 687 addetti).L’elaborazione dell’Ufficio Studi dell’ente camerale, su dati Registro Imprese 2019, ha permesso di contare ogni attività anche sul territorio lecchese. Si parla di 171 imprese e 449 dipendenti complessivi. Bellano guida con 64 unità (36 nel commercio al dettaglio, 5 di alloggio e 23 di ristorazione, situazione identica a fine 2019 rispetto all’anno precedente), mentre Barzio segue a 51 (rispettivamente 22 negozi, 12 hotel e 17 ristoranti, questi ultimi cresciuti di una unità). Quaranta le imprese a Introbio (23 dedite al commercio, 5 all’alloggio – erano quattro nel 2018 - e 12 alla ristorazione), mentre 16 quelle di Margno, dove i cambiamenti sono stati più numerosi: i negozi sono rimasti 7, mentre gli alberghi sono passati da uno a due e i ristoranti sono scesi da 10 a 7. Per quanto riguarda invece gli addetti, a primeggiare è Barzio, con 188 persone, davanti a Bellano (145), Introbio (82) e Margno (34).
Nei comuni montani di Sondrio, prima provincia della Lombardia con 12 comuni sede di scuole di sci si contano complessivamente 1.643 attività tra hotel, shopping e tavola, con complessivamente 7.245 addetti. In provincia di Como invece (Asso e Bellagio) le attività sono 192 con 802 addetti.
«La neve, in questo periodo dell’anno, rappresenta un importante elemento di attrazione delle nostre località turistiche non lontane dalla catena alpina – ha affermato Valeria Gerli, membro di giunta della Camera di Commercio di Milano, Monza Brianza e Lodi -. Cresce di conseguenza l’interesse per gli sport invernali anche in vista delle Olimpiadi di Milano e Cortina del 2026. Bisogna arrivare preparati a questo evento, sarà una ulteriore importante opportunità di far conoscere gli elementi attrattivi della nostra città e delle località turistiche montane coinvolte ad un ampio pubblico italiano ed estero».
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