Protezione civile, la beffa dei volontari

«Tanti iscritti, ma pochi si danno da fare»

Dodici in forza a Cremeno, quindici a Moggio, ma in teoria sono molti di più

Combi: «C’è chi dà il suo nome, ma non si fa mai vedere»

Cremeno

«Si iscrivono alla protezione civile comunale e poi non si fanno più vedere. E noi rimaniamo in quattro gatti. Pochi, ma buoni: noi lavoriamo sempre e gratis». La denuncia è del coordinatore del Gruppo moggese Carlo Combi e del collega di Cremeno Alessandro Casati.

Smottamenti, interventi propedeutici al fine di prevenirli, rimozione di ogni tipo di rifiuto: attrezzati dai Comuni, i volontari della protezione civile sono sempre sul campo. Anche se sono meno numerosi di quelli che risultano sulla carta.

Un dato di fatto che indigna i volontari, quelli veri, che ad ogni allarme sono sempre sul posto. Sia notte, giorno, sera o mattina.

Nei quattro Comuni dell’altopiano esistono due gruppi comunali di protezione civile: a Cremeno e Moggio.

Il primo può fare affidamento su dodici volontari; il secondo se ne avvale di quindici.

«Ce ne sarebbero di più – precisa puntualizza Combi - persone regolarmente iscritti la nostro gruppo comunale di protezione civile, ma non si fanno mai vedere».

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