Cronaca / Valsassina
Mercoledì 20 Aprile 2016
Profughi, ci pensa la Comunità Montana
Svolgerà il ruolo finora della Prefettura
Barzio, firmata la convenzione unica in Italia, approvata dal ministero e dall’ente all’unanimità. Compito: gestire la prima accoglienza e definire la distribuzione dei rifugiati nel territorio
Una nuova convenzione con la Prefettura permetterà alla Comunità montana la gestione della prima accoglienza temporanea dei cittadini stranieri su tutto il territorio provinciale.
Si tratta di un protocollo unico in Italia, validato dal ministero, votato all’unanimità dall’assemblea dell’ente che è titolare della gestione associata dei servizi socio sanitari da parte dei comuni, come ha ricordato l’assessore Antonella Invernizzi.
«A dicembre l’accordo territoriale – ha spiegato la responsabile della gestione, Manila Corti – ha definito le modalità di gestione unitaria. Aspettavamo il parere del ministero che è arrivato ed ora ci sono tutte le condizioni per definire l’accordo fino a dicembre 2016».
La Comunità montana farà un bando unico per tutta la provincia e assumerà la gestione della distribuzione dei profughi che ora faceva invece in modo univoco la Prefettura.
Il presidente comunitario Carlo Signorelli ha ricordato che la convezione è il seguito di quanto deciso dall’assemblea distrettuale di Bellano del 19 novembre e di quella di Lecco del 2 dicembre, dove 49 dei 55 comuni presenti hanno votato la proposta di distribuire la presenza dei profughi sul tutto il territorio lecchese.
«Non entriamo nel merito delle quote e dei tempi di permanenza. - ha premesso Signorelli – Con il protocollo, dei 35 euro al giorno stanziati per ogni profughi uno resterà alla Comunità montana. Senza questo, le spese sarebbero state ripartite su tutti i comuni. Ci sono circa 1.000 profughi quindi all’ufficio entreranno 1.000 euro al giorno per gestire queste persone. Il 92% delle persone arrivate in provincia sono state riversate sul territorio del distretto di Bellano. Siamo risusciti in questi mesi a scendere già al 70% ed adesso tutti saranno chiamati alla partecipazione attiva. I futuri arrivi saranno gestiti con la logica della distribuzione bilanciata sul territorio provinciale».
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