Precipita dal Legnone, muore alpinista
Pagnona Davide Messa, 51 anni, residente a Sirone, si trovava a quota 2.610 metri quando è caduto
È Davide Messa, 51 anni, di origini milanesi, ma residente a Sirone, la vittima della caduta fatale avvenuta ieri, domenica, sul Monte Legnone, nella zona di confine fra le provincie di Lecco e Sondrio.
L’uomo, insieme ad alcuni conoscenti incontrati durante l’ascesa, stava percorrendo l’antica strada militare che sale da Pagnona, toccando anche il rifugio Griera. Si trovava poco sotto i 2.610 metri della vetta, quando è precipitato, in una zona particolarmente impervia, sul versante del monte che guarda verso i laghi di Deleguaggio, nel territorio comunale di Pagnona.
L’allarme alle 13.40
A lanciare l’allarme sono stati alcuni alpinisti che hanno assistito alla caduta. La richiesta di soccorso è stata raccolta, attorno alle 13.40, dalla sala operativa del 112: subito sono stati mobilitati, in codice rosso, l’elisoccorso di Sondrio, decollato dalla base di Caiolo e una squadra del Soccorso alpino di Morbegno, poi sostituita, per competenza territoriale, dalla squadra di Premana, della Stazione Valsassina-Valvarrone.
La zona particolarmente impervia e pericolosa in cui è avvenuto l’incidente ha reso complicate le operazioni di soccorso, compiute dall’équipe dell’elisoccorso. Purtroppo, una volta raggiunto l’alpinista precipitato, il medico non ha potuto fare altro che constatarne il decesso. Troppo gravi i traumi riportati nella caduta fra rocce e ghiaccio.
Estremamente complesso si è rivelato anche il recupero della salma, che è stata poi trasportata fino all’elisuperficie di Premana, dove erano in attesa il personale del Soccorso alpino e i Carabinieri.
L’intervento si è concluso solo attorno alle 16.30, quasi tre ore dopo la prima chiamata di soccorso.
Ieri, sul monte Legnone, così come su tutte le montagne del Lecchese, nonostante il sole splendente, le temperature erano particolarmente rigide e l’ambiente severo, soprattutto a causa della presenza di ghiaccio e della neve caduta solo nella giornata di sabato. Messa calzava adeguatamente i ramponi, ma ciò non è bastato a evitare la tragedia.
Gli appelli alla prudenza
Quello di ieri è l’ennesimo dramma che si consuma sulle montagne della Valvarrone. A segnare tragicamente la passata stagione invernale erano stati diversi incidenti mortali avvenuti nella zona dei laghi di Deleguaggio e sul Pizzo Alto, che insieme al Legnone è una delle vette più ambite, e al tempo stesso pericolose, del territorio.
Come sempre accade in questo periodo non mancano gli appelli alla prudenza e la raccomandazione di affrontare la montagna in veste invernale con attrezzatura adatta ma, soprattutto, con adeguate competenze alpinistiche. Non va, infatti, dimenticato che neve e ghiaccio, pur rendendo ancor più belle le vette lecchesi, le rendono particolarmente insidiose.
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