Morterone, vandalizzata la panchina sul belvedere. «Possibile ritorsione degli spacciatori»

Morterone

Certi sentimenti è difficile esprimerli stando calmi. La panchina-belvedere installata da Davide Sorcinelli, imprenditore ballabiese, al culmine della strada che da Ballabio va a Morterone è stata sempre molto utilizzata per la sua fantastica vista. Però da settimane viene sistematicamente vandalizzata, sporcata, vilipesa. Una mancanza totale di rispetto non solo per chi ci ha messo del suo per installarla e manutenerla, ma per tutti gli amanti della montagna. Da marzo, quando Davide ha girato un video poi postato sui social, che fa vedere come degli incivili abbiano rotto la panchina in alcuni punti (per fortuna senza renderla inutilizzabile), per poi rompere anche il portabibite in metallo che si trova di fronte e spargere spazzatura ovunque. Non è questione di un singolo, o di un gruppetto di irrispettosi. Il triste spettacolo si ripropone ciclicamente e sembra non aver mai fine. Né gli appelli lanciati sui social per rispettare la montagna in primis e la panchina poi, né le “minacce” di far intervenire la Polizia Locale di Ballabio o, peggio, di farsi giustizia da soli se colti sul fatto, ha convinto i vandali a cambiare aria. Lo spettacolo è lì da vedere e Davide Sorcinelli non può che usare olio di gomito e, ogni volta che riesce, ripara, pulisce, mette a posto.

La panchina panoramica, che era stata ribattezzata come “panchina dell’amore” ha pochi mesi di vita. È stata realizzata ad agosto 2024 grazie alla buona volontà e ai fondi messi a disposizione da Davide, da Massimo De Martini, fabbro, Emilio Valsecchi, materiali edili, Elena Caverio per la cornice, e dal Timbrificio Lecchese per i cartelli mentre la Ballabio Costruzioni srl aveva curato la sua posa. Il Comune di Morterone aveva dato tutte le autorizzazioni necessarie.

Il sindaco di Morterone Dario Pesenti è davvero sconsolato. «A parte l’ottima visuale sul lecchese, tanti ragazzi si fermavano lì per fare un selfie, per riposarsi, per bersi una bibita. Avevamo messo anche una cornice di metallo per inserirsi con i volti e fare un selfie sotto la scritta Morterone. Lì ci troviamo al ciglio della strada provinciale. Si può fare solo un appello alla civiltà e sperare che non si ripeta più… Quando si passa di giorno la gente pare civile. I vandalismi saranno stati commessi di notte».

Il sindaco teme possa trattarsi di una rappresaglia degli spacciatori di droga che si aggirano nei boschi di Morterone: «Può essere. Tante volte può essere una ritorsione perché c’è spaccio nei nostri boschi e noi cerchiamo in tutti i modi di fermare il fenomeno. A qualcuno, evidentemente, non piace quanto stiamo facendo, ma noi andremo avanti imperterriti. Però la panchina deve essere lasciata in pace».

© RIPRODUZIONE RISERVATA