Messe nere nell’ex Grand Hotel di Taceno, abbandonato da 25 anni

Vandalizzato, bruciato, umiliato nella sua storia. Il Grand Hotel di Taceno è in condizioni pietose, dopo più di 25 anni di abbandono. Il sindaco di Casargo Alberto Nogara scuote il capo quando ci pensa: “Tutto è bloccato da più di vent’anni. Il proprietario quando ha ritirato dal fallimento l’Hotel, non ha effettuato lavori e ora è molto anziano, non so cosa potrebbe fare. È crollata parte del tetto, vanno dentro a fare messe nere di notte: non più tardi di un anno fa abbiamo ritrovato ossa animali, scritte sui muri con il carbone raffiguranti teschi e corna; hanno bruciato i mobili che c’erano dentro... Hanno dato fuoco a tutto, poi scritte dappertutto, graffiti... Anche le scale si stanno rompendo, gli intonaci si staccano… il fabbricato non è più recuperabile con i moderni criteri di costruzione. Ho chiamato, scritto e riscritto al proprietario, ma l’investimento mi rendo conto che sarebbe da milioni di euro. Eppure quando lo comprò, spese un miliardo di vecchie lire. Era funzionante ancora, quando venne chiuso. Avevano fatto un albergo per ricoverare persone in cura dalle tossicodipendenze. È andato avanti qualche anno, poi è andato all’asta”. I Carabinieri ogni tanto arrivano e le persone che entrano di notte però sono difficili da individuare: “C’è anche pericolo anche per chi entra. Il proprietario dice che chiuderà gli accessi, l’abbiamo avvisato, ma finora nulla si è mosso”.

A fine anni ‘90 dello scorso secolo il Grand Hotel era ancora attivo: “C’erano una cinquantina di camere, una sala bellissima dove la sera si facevano pranzi e balli. Era un hotel a cinque stelle, per quei tempi. C’erano le fonti funzionanti, l’acqua ferruginosa per il fegato…”

Nessuno ha mai chiamato per chiedere informazioni? “C’è gente che chiede informazioni per motivi generali, ma sulla proprietà privata non si può fare niente. La parte di imbottigliamento sta andando in funzione come Acqua di Bianchi. L’acqua minerale, ferruginosa, invece, non è possibile né berla né imbottigliarla perché contiene una quantità di arsenico superiore a quanto previsto dalle direttive europee, ma potrebbe essere bevibile come acqua medicinale, non più come acqua minerale. Penso si stia percorrendo quella strada”.

Ma la Bianchi non è interessata allo sviluppo del Grand Hotel, del turismo? Nogara spiega: “All’inizio pareva di sì, ma sono passati due anni e dopo aver messo a posto l’imbottigliamento sta per partire con la vendita dell’Acqua “Sorgente del Crotto”. Stanno producendo quest’acqua soprattutto per l’estero, essendo di alto livello. Dovrebbe andare nei Grand Hotel stranieri. Se l’acqua ferruginosa potesse essere usata come acqua medicinale si potrebbe fare un centro di cure termali e acque medicinali… ma da qui a riuscire a realizzare questo sogno, ne passa…”. Di sicuro però l’amministrazione è interessata allo sviluppo turistico della zona: “E sarebbe interessante – conclude il sindaco di Taceno - riuscire a riavviare la parte di cure termali. Sarebbe un richiamo turistico della zona di Tartavalle che è una delle zone più belle della Valsassina”.

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