Cronaca / Valsassina
Mercoledì 03 Febbraio 2021
Lecco. Cala l’occupazione
In dicembre 367 assunzioni
I numeri del territorio confermano il trend Istat, più disoccupati malgrado il blocco dei licenziamenti - Si sentono gli effetti del Covid sugli impieghi stagionali
Con 440mila posti di lavoro, di cui 312.000 donne e 132.000 uomini, persi nel 2020 e un tasso di disoccupazione in crescita al 9% il 2020 secondo gli ultimi dati Istat ha visto uno dei suoi dati più negativi nell’ultimo mese dell’anno, visto che solo in dicembre gli occupati sono diminuiti di 101mila unità, di cui 99mila donne e 2mila uomini.
Un crollo, quello di dicembre, che secondo i dati forniti dai Centri per l’impiego si è registrato anche in provincia di Lecco.
L’aggiornamento è fornito da Matteo Sironi, coordinatore dell’ Unità di gestione delle crisi industriali, che mostra le forti differenze occupazionali fra novembre e dicembre 2020 e anche rispetto agli stessi periodi del 2019.
In novembre 2020 in provincia di Lecco ci sono stati 2.569 avviamenti, pressoché pari con i 2.666 del novembre 2019. Stesso trend per le cessazioni: 2211 contro le 2.019 del novembre 2019. «A novembre – osserva Sironi – abbiamo un saldo addirittura positivo di 358 avviamenti, a fronte dei 464 di novembre 2019. Nonostante l’anno di pandemia e il secondo lockdown di novembre, vediamo che il risultato è non negativo. Ma dicembre apre uno scenario diverso».
Nell’ultimo mese dell’anno infatti gli avviamenti crollano a 367, contro i 1.847 del dicembre 2019. «Ciò – ci dice Cristina Pagano, direttore del settore Lavoro della Provincia – ci fa pensare a quanto sia stato colpito tutto quel settore del terziario, del commercio e turismo legato alle zone di montagna, in particolare a zone come la Valsassina e Varenna che nel periodo natalizio realizzavano il maggior fatturato dell’anno. Quest’anno – aggiunge Pagano – le restrizioni imposte per fronteggiare la pandemia hanno causato un crollo verticale di occupazione a dicembre, soprattutto a carico dei contratti flessibili tipici dell’utilizzo stagionale».
Ciò per gli avviamenti, mentre le cessazioni a dicembre sono solo 41, un dato che sorprenderebbe solo nel caso in cui non ci fosse il blocco dei licenziamenti. «Ma anche considerando il blocco – afferma Sironi – il dato così basso indica fa risaltare quanto siano stati pochi i nuovi contratti. Abbiamo addirittura un paradosso: fra avviamenti e cessazioni in dicembre abbiamo addirittura un saldo positivo».
Un saldo positivo «che in realtà – commenta Cristina Pagano – maschera profondissime difficoltà della nostra economia e del nostro mercato del lavoro, che peraltro vengono attutite in modo straordinario dai provvedimenti del Governo soprattutto per certi settori, visto che nel Lecchese ci sono tuttavia settori industriali e manifatturieri che tutto sommato stanno andando in alcuni casi bene e in altri casi discretamente, al netto di alcuni casi particolarmente difficili in questo periodo all’attenzione della nostra Unità di crisi».
Casi che riguardano la crisi Voss, che ha visto in questi giorni il raggiungimento di un importante accordo fra proprietà e sindacati, oltre al monitoraggio del concordato Vismara e anche di quello di Norda. Anche in relazione a questi casi lecchesi, «i provvedimenti a tutela dell’occupazione e dei lavoratori stanno dunque aiutando a mantenere un quadro per evitare forti ripercussioni sociali», conclude Pagano.
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