Cronaca / Valsassina
Giovedì 01 Ottobre 2020
Lecco. Asili a metà tempo
e famiglie nei guai
Le nomine dell’organico Covid sono in ritardo e le scuole materne non garantiscono il pomeriggio. Anche il personale Ata è in difficoltà: su 160 operatori scolastici, 60 hanno rinunciato perché occupati altrove
Famiglie abbandonate. Famiglie che devono fare i conti con i tempi della scuola che non quadrano più con quelli del lavoro. Scuole materne statali che non hanno i docenti e a quindici giorni dall’inizio delle lezioni il tempo pieno non è ancora assicurato in varie materne statali, mentre nelle paritarie il tempo pieno è partito subito il 7 settembre primo giorno di scuola.
All’istituto comprensivo “Lecco 3” all’infanzia Rosa Spreafico di Germanedo quattro sezioni hanno ancora il tempo ridotto dalle 7.45 alle 12.45, mentre le altre due hanno la possibilità di frequentare per l’intera giornata dalle 7.45 alle 17.
Le materne di Santo Stefano nell’omonimo rione e la Damiano Chiesa in via Ghislanzoni che fanno capo al comprensivo “Lecco 1” hanno lezione solo al mattino.
La materna Aquiloni di San Giovanni ha l’orario pieno dalle 7.30 alle 16, e all’infanzia del Caleotto i bambini raggruppati in tre sezioni hanno orario dalle 7.45 alle 16.
Sul territorio ci sono realtà come il comprensivo di Cremeno che non ha neppure il servizio mensa.
Un taglio ai servizi che si ripercuote anche sugli addetti al settore con meno assunzioni che vanno a colpire soprattutto l’occupazione femminile.
Tutta colpa delle nomine in ritardo nell’anno della massima emergenza, con i dirigenti che cercano di far quadrare i conti con il personale a disposizione ma che poi devono arrendersi davanti alle carenze d’organico.
«Il provveditorato ha rallentato le nomine - dice Mario Rampello della Cisl scuola - a quindici giorni dall’inizio delle lezioni non sono ancora arrivati i docenti del comparto aggiuntivo per l’emergenza sanitaria, e le famiglie sono costrette a ricorrere a nonni e parenti per un aiuto. Ci sono ancora troppe scuole materne che fanno il tempo ridotto. E’ partito tutto in ritardo, per di più su 180 Ata, operatori scolastici, nominati nei giorni scorsi, una sessantina ha rinunciato al posto in quanto erano già impegnati altrove, proprio perché le nomine sono state fatte troppo in ritardo».
Personale Ata che doveva andare a dare un sostegno proprio alle materne, dove si attende ancora l’inserimento di 105 insegnanti dell’organico detto Covid.
Ormai non c’è più certezza sulla data dell’arrivo di questi nuovi docenti e personale, anche se parte delle nomine dovrebbe arrivare tramite le graduatorie di istituto e dunque più veloce.
Quanto al provveditore Luca Volontè ieri lo abbiamo contattato per un commento su questi ritardi, cosa che già avevamo fatto anche la scorsa settimana, ma senza ottenere risposta.
L’emergenza sanitaria con le nuove regole richiede un numero maggiore di docenti, e dopo tanti proclami, le scuole attendono ancora e le famiglie sono nel mezzo delle difficoltà.
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