Cronaca / Valsassina
Sabato 29 Agosto 2020
L’appello del sindaco di Cremeno
«Basta suicidi dal Ponte della Vittoria»
Dopo l’ennesima tragedia, Invernizzi chiede interventi
da parte della Provincia e della Sovrintendenza
L’ennesimo suicidio, questa notte, al Ponte della Vittoria, ha scosso gli animi dei valsassinesi. E ci si chiede se non si possa fare qualcosa per fermare questo fenomeno autodistruttivo, rendendo più complicato togliersi la vita gettandosi dal cavalcavia, sperando poi in un ravvedimento.
In tutta la provincia, e non solo, ormai il ponte viene chiamato “dei suicidi”. Davvero tante le persone che, in quasi cent’anni di storia, hanno scelto di gettarsi nel vuoto da questo punto per farla finita. Il sindaco di Cremeno Pier Luigi Invernizzi ora ha deciso di dire basta. Si è fatto interprete di questa realtà e ha scritto alla prefettura, alla Provincia di Lecco (il Ponte della Vittoria si trova infatti sulla strada provinciale 64 e collega la frazione di Maggio al capoluogo Cremeno) e anche alla Sovrintendenza, in quanto ente deputato alla manutenzione di questo che è classificato come un bene monumentale.
Il sindaco, nella missiva, fa sapere in paese si sta formando un comitato che si appresta a raccogliere le firme per sollecitare gli enti ad adottare provvedimenti.
«Non so fino a che punto i rimedi da me auspicati potranno essere utili - ammette - Sta di fatto che ho evidenziato nella lettera ufficiale alla prefettura, Provincia e sovrintendenza l’inadeguatezza dei parapetti che costeggiano il Ponte della Vittoria. Le attuali barriere, infatti, sono quasi simboliche e mero di contenimento: di certo non svolgono alcuna funzione dissuasiva nei confronti di chi sta coltivando insani propositi».
«Crediamo - continua il primo cittadino di Cremeno - che sia arrivato il momento di verificare la fattibilità di un intervento che garantisca la realizzazione di barriere, o reti di protezione, che costituiscano davvero un forte deterrente e contribuiscano a garantire complessivamente la sicurezza della struttura».
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