Cronaca / Valsassina
Giovedì 04 Maggio 2017
«L’alberghiero fa concorrenza sleale»
In consiglio provinciale la richiesta di un regolamento per il Cfp che consenta solo banchetti numerosi
“Libertà e autonomia” «Gli esercenti preoccupati» . Il presidente: «Siamo un ristorante con priorità per la didattica»
Un regolamento chiaro e preciso per definire i limiti dell’attività di ristorazione del Cfp, il centro di formazione professionale di Casargo. Un regolamento per evitare che la scuola faccia concorrenza alle attività del posto, in un momento già di crisi.
A chiederlo è Mattia Micheli, consigliere provinciale di “Libertà e autonomia”.
La questione è emersa nell’ambito dell’ultimo consiglio provinciale, in occasione della presentazione del bilancio del Cfp da parte del presidente Nunzio Marcelli.
«La scuola di Csargo ha bilancio in attivo e un’ottima didattica grazie all’impegno del direttore Marco Cimino e dei suoi collaboratori. Preciso che il mio giudizio sulla didattica è positivo e che il Cfp sta tenendo alto il nome del territorio in tante manifestazioni - rimarca Micheli -. Però è necessario che si stili un regolamento indicando un numero limite di banchetti per ogni anno scolastico, e soprattutto che si precisi il numero minimo dei commensali, così da evitare concorrenza con gli operatori del territorio».
Da qualche tempo girano voci, mezze frasi accennate e mormorii di ristoratori che vedrebbero la scuola come concorrenziale.
«Con un regolamento si eviterebbero malumori e si potrebbe anche incentivare la collaborazione con le attività del territorio», precisa il consigliere Micheli.
Fino ad un paio d’anni fa quando direttore del Cfp Casargo era Francesco Silverij si erano posti dei criteri.
«Per correttezza nei confronti dei ristoratori avevamo deciso che valutavamo solo l’organizzazione di banchetti con oltre duecento commensali, visto che in Valsassina non c’era un ristorante con tale capienza, e soprattutto abbiamo sempre tenuto un prezzo alto, superiore a quello medio, proprio per evitare di fare concorrenza alle attività locali - spiega Silverij -. Poche iniziative di qualità per tenere alto il nome della scuola ed incentivarne il prestigio». Negli ultimi tempi sembra però che il Cfp accetti sempre più banchetti anche con numero di commensali ridotto. E da qui al richiesta in consiglio provinciale di porre un regolamento così da evitare fraintendimenti.
In regola con le certificazioni
«La scuola di Casargo è un ristorante a tutti gli effetti, in regola con le certificazioni - spiega il presidente -. La nostra priorità è fare didattica, ed i risultati sono elevati, ma possiamo fare anche ristorazione. Posso comprendere le lamentele di qualche albergatore, ma mi pare strano perché sono i primi ad accogliere i nostri studenti per gli stage».
Quando ad un regolamento preciso, al momento Marcelli glissa: «Non ne vedo la necessità. Solitamente non accettiamo pranzi e banchetti con pochi invitati, facciamo iniziative con tanti invitati che non avrebbero un posto dove andare»
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