Cronaca / Valsassina
Giovedì 16 Luglio 2020
La strage dei caprioli ai Piani Resinelli
«Amano l’erba, tenete a casa i cani»
Ballabio Guido Cassin , figlio dell’alpinista e cacciatore è stato tra i primi a segnalare la mattanza «I cuccioli sono attratti dal profumo e non pensano di essere in pericolo, i cacciatori li tutelano»
Passano la giornata tra le mura domestiche ma il loro istinto animale è ancora forte, e appena trovano una via di fuga ne approfittano per andare a scorrazzare nei prati. In quei prati dove i caprioli brucano l’erba, e per i piccoli spesso riuscire a scappare non è facile. Braccati da questi cani i più deboli vengono uccisi.
Troppi casi
Una situazione che ai Piani Resinelli, nella zona detta “Le Quaglie” verso il Stella Alpina, in territorio di Mandello, sta creando problemi, ed i casi ormai iniziano ad essere numerosi. Negli ultimi giorni è stato trovato un altro cucciolo di capriolo ucciso.I cacciatori sono i primi a difendere i caprioli e ad invitare i proprietari dei cani a custodirli meglio.
«Il vero cacciatore rispetta le regole e non spara a tutto quello che si muove, inoltre il vero cacciatore ha cura dell’ambiente e di tutti i suoi equilibri, per questo motivo siamo preoccupati per la presenza di questi cani che non sono custoditi come dovrebbero e di notte girano liberamente - spiega Guido Cassin -. La colpa non è dei cani, sia chiaro, loro sono animali e seguono l’istinto, ma dei loro proprietari».
La maggior parte degli inseguimenti è nel territorio che fa capo a Mandello, e non è un caso. «La maggior parte delle abitazioni aperte è sul territorio che fa capo a Mandello - racconta Cassin -, e quando si arriva in montagna per trascorrere le vacanze per prima cosa si taglia l’erba e si pulisce. L’erba fresca appena tagliata piace tanto ai caprioli che arrivano a brucarla, soprattutto di notte. Inoltre il capriolo è un animale selettivo e mangia solo alcuni tipi di erba, a differenza dei camosci che invece non fanno differenze».
Inoltre «il capriolo preferisce muoversi nelle zone abitate perché si sente più al sicuro, nessuno gli sparerebbe, però purtroppo non ha fatto i conti con i cani che vagano nella notte e se la prendono con i cuccioli», spiega Cassin.
Il servizio giovedì 17 luglio su La Provincia di Lecco
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