Cronaca / Valsassina
Mercoledì 23 Novembre 2016
Il racconto della nostra storia
La dolce nostalgia dei ricordi
Il libroFino al 27 dicembre in edicola con “La Provincia di Lecco”
il volume “Eravamo in bianco e nero”.
Sino al 27 dicembre con il nostro quotidiano sarà in edicola il volume “Eravamo in bianco e nero. Immagini di Lecco e provincia. 1880-1949”.
È un libro fotografico che sarà acquistabile con il quotidiano “La Provincia di Lecco” a 4,70 euro. È una carrellata di oltre 150 fotografie, che racconta per immagini la fine dell’Ottocento ed i primi cinquant’anni del Novecento a Lecco e nella sua provincia.
Il volume “Eravamo in bianco e nero” è stato presentato a Palazzo Falck, in Piazza Garibaldi a Lecco, con il direttore de “La Provincia”, Diego Minonzio, il responsabile dell’edizione lecchese Vittorio Colombo e il curatore del volume Gianfranco Colombo. Le fotografie che ritroviamo in questo libro ci raccontano la vita di quei nostri progenitori che hanno abitato a Lecco e nel territorio.
La scelta cronologica indica un percorso nel quale seguire le fila di storie che i rari fotografi del tempo sono riusciti a cogliere. Per questo, là dove è stato possibile, sono state privilegiate le persone, spesso in pose volute e ricercate dal fotografo stesso. Non mancano i paesaggi, ovviamente, finiti quasi sempre in quelle cartoline, i cui “saluti” sono un reperto da museo etnografico. Il libro è diviso in cinque parti, la prima è dedicata alla città di Lecco, la seconda ai suoi dintorni, la terza al lago, la quarta alla Valsassina e alla Valvarrone, la quinta alle Brianze. Una divisione canonica per un percorso che ha cercato di essere il più possibile narrativo. Si sono inseguite, dentro immagini molto evocative, quelle storie che magari senza volerlo il fotografo ha fissato sulla pellicola. In quest’ottica basta guardare la prima foto, quella che apre il volume. Carlo Moldenhauer, un fotografo straordinario, “ruba” l’arrivo di due turiste francesi alla stazione di Lecco, è il 1895. Cosa ci fanno due signore o signorine francesi in quel di Lecco? Cosa le ha spinte a scendere alla nostra stazione? Chi andranno ad incontrare?
Velette, ombrellino, cappelli: tutto l’armamentario per immaginare l’inizio di un bel polpettone ottocentesco fatto di amori e tradimenti. E ancora dove soggiorneranno? Forse al Grand Hotel a Regoledo, che una foto del 1907 ci restituisce con tutto quel gusto retrò dal fascino irresistibile.
Insomma, il consiglio è quello di sfogliare questo libro proprio come fosse un romanzo. Non abbiamo voluto fare un’operazione nostalgica ma offrire un contributo alla nostra memoria.
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