I dolci Caviadini

dividono la Valsassina

I Comuni dell’altopiano rivendicano la propria supremazia

«È un biscotto nostro, non di tutta la valle»

Barzio

La “battaglia del biscotto”. Dopo la Festa del Caviadino nella biblioteca di Barzio lo scorso sabato - con dimostrazione pratica su come si preparano - si è tornati a discutere, a tratti anche litigare, sull’origine di questo dolce squadrato che fa la fortuna della Valsassina.

A Barzio lo chiamano “Cabiadino”, nel resto della Valle “Caviadino”. Questione di “copyright”. Sta di fatto che in Valle ognuno rivendica la paternità della ricetta di questa prelibatezza che pare risalire al XVII secolo.

Se ne è parlato, si diceva, sabato scorso alla quinta Festa del Caviadino a Barzio. Tra i relatori Marta Gianola, titolare del “Gianola Carering” di Primaluna che produce in proprio questi biscotti. «C’è tutta una storia dietro - dice - Pare che i caviadini siano stati prodotti da pasturesi, altri dicono che invece questa tradizione nasca da Cortabbio di Primaluna. La ricetta varia e viene tramandata di padre in figlio. Noi produciamo i caviadini secondo tradizione».

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