Carcassa di capriolo a Esino Lario, torna l’allarme lupo sulle montagne

Il capriolo è stato sbranato al Cainallo. Ortenzi, carabinieri forestali: «Se si tratta di un lupo lo sapremo solamente tra due-tre settimane quando la Regione avrà fatto le sue indagini»

Esino Lario

Una carcassa di capriolo sbranata al Cainallo, nel comune di Esino Lario. E la fobia del lupo torna a palesarsi sulle nostre montagne. Non era mai stato avvistato da queste parti, se non sporadicamente e non con segnalazioni ufficiali alle autorità di pubblica sicurezza. C’è chi sostiene di averlo visto, ma di conferme “scientifiche” non ce ne sono.

Ma chi ha sbranato il capriolo? Il comandante dei Carabinieri Forestali Carlo Bruno Ortenzi, non ha certezze: “I militi, appositamente formati, della stazione di Margno sono saliti e hanno prelevato dei tamponi poi trasmessi al servizio regionale che si occupa dell’identificazione del Dna e delle cellule epiteliali rinvenute sulla carcassa. Se si tratta di un lupo, però, lo sapremo solamente tra due-tre settimane quando la Regione avrà fatto le sue indagini”.

“La presenza dei lupi nel nostro territorio – spiega il presidente della Commissione Montagna di Regione Lombardia Giacomo Zamperini - ormai è un dato certo. Al di là di questo singolo episodio, Regione Lombardia si sta impegnando per coordinarsi con le altre regioni e stabilire una strategia comune d’azione. Serve investire nel monitoraggio, nella prevenzione, negli indennizzi ed in un piano di gestione dei grandi carnivori. Approfitto per ringraziare i Carabinieri Forestali ed il comandante Ortenzi, con i quali stiamo portando avanti uno straordinario lavoro di confronto e collaborazione, molto apprezzato anche dall’Assessore Regionale, Alessandro Beduschi”.

Però, in assenza di conferme, non si può parlare di lupo nel caso di Esino. Anche perché il capriolo potrebbe essere morto per altre cause (non a causa di un altro animale) e che poi piccoli predatori abbiano sbranato la sua carcassa post mortem. In questo caso tassi, volpi e altri predatori (anche cani randagi) che, da soli, non sarebbero in grado di predare un capriolo di media grandezza. Invece se la predazione è stata diretta, l’ipotesi del lupo sarebbe tra le più concrete. Escluso l’intervento di un orso perché, essendo questo plantigrado mediamente pesante, avrebbe lasciato orme ben identificabili nei pressi della vittima, cosa che non è stata riscontrata.

Comunque sia il comandante Ortenzi invita sempre a segnalare casi del genere, com’è successo, e anche avvistamenti sospetti al 1515 o al numero unico emergenze 112. La carcassa è stata lasciata non sul sentiero dov’è stata trovata ma poco distante. Saranno appunto altri predatori a prendersene cura. Naturalmente sarebbe stato differente se la carcassa fosse stata rinvenuta in prossimità di case o strade pubbliche e frequentate. In questi casi, ovvero in contesti più urbanizzati, meglio allertare la Polizia Provinciale allo 0341 295254.

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