Bobbio «Sempre meno neve,
turismo oltre lo sci»
Barzio Affollata assemblea ieri sera organizzata dal Wwf per parlare dei progetti del Comune ai Piani di Bobbio Contestati anche il parcheggio pluripiano e “l’autostrada” di un chilometro e mezzo. Tra il pubblico anche il sindaco
«Lo sviluppo turistico deve essere compatibile con la sostenibilità ambientale».
Lello Bonelli del Wwf di Lecco parla così del futuro di Barzio, andando contro, di fatto, a Comune e Itb-Imprese turistiche barziesi, che hanno iniziato i lavori per migliorare i Piani di Bobbio. Nella sala civica di Villa Manzoni, gremita, ieri sera è andata in scena un’assemblea pubblica organizzata dall’associazione ambientalista, insieme al giornalista Cesare Canepari.
I presenti
Tra il pubblico anche il sindaco Giovanni Arrigoni Battaia e altri amministratori. «Come associazione stiamo facendo un’attenta riflessione sui cambiamenti climatici – prosegue –. Si punta tutto sulla creazione di nuovi impianti da sci, parcheggi, parchi giochi, giostre in quota e impianti per l’innevamento. Ma senza neve artificiale l’industria dello sci non sta in piedi. Stiamo uscendo dall’inverno più siccitoso degli ultimi anni. Qual è il futuro dello sci a 1600 metri? Si rende Barzio schiavo del turismo mordi e fuggi, ma bisognerebbe pensare ad altro».
Il rischio, secondo Bonelli, «è di lasciare una serie di opere sul terreno, vere e proprie cattedrali nel deserto, perché è facile lo spostamento della domanda turistica verso località più attrattive e attrezzate. Proprio per questo motivo bisognerebbe avere il coraggio di pensare a nuove opere di sviluppo».
Per l’associazione è giusto che Barzio viva di turismo. «Però bisogna favorire la qualità della vacanza, in alternativa allo sci – sottolinea Bonelli –. Nella media montana molte stazioni sciistiche sono in perdita, altre sono chiuse in inverno perché non c’è neve. Per tenere in piedi questa industria servono quindi i contributi pubblici: Pnrr, fondi regionali e altro. Secondo noi è giusto programmare il futuro sganciandoci dallo sci, differenziando l’offerta turistica. Non si può continuare a consumare il suolo e l’acqua, non c’è un futuro sostenibile dal punto di vista ambientale». Un altro progetto contestato è il parcheggio multipiano e “l’autostrada”.
«Troppo cemento»
«Un chilometro e mezzo di strada, due rotatorie, un ponte da dodici metri, un parcheggio a raso, e uno a cinque livelli a Campiano – spiega Canepari –. Anche questa rischia di essere una cattedrale nel deserto. Tantissimo cemento che si spargerà sui prati». Le associazioni ambientaliste si sono scagliate già nei giorni scorsi contro l’Amministrazione comunale di Barzio per i lavori di Bobbio. Lipu, Wwwf, Legambiente Lombardia e Federazione Pro Natura Lombardia hanno inviato una diffida al Comune di Barzio, coinvolgendo la Comunità montana della Valsassina, Valvarrone, Val d’Esino e Riviera, Provincia, Regione Lombardia e il Parco delle Orobie Bergamasche, con in copia anche la Soprintendenza archeologia, Belle Arti e Paesaggio per le province di Como, Lecco, Sondrio e Varese. Dal canto suo il sindaco Battaia afferma: «Ribadisco che tutti i progetti sono a norma di legge. E ci sono inesattezze nelle dichiarazioni delle associazioni».
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