Blackout canali tv. Il ripetitore comunale deve essere aggiornato

Premana Il palo-antenna che garantiva il segnale va risintonizzato. Chiesto l’intervento del Mise

Reti Mediaset addio. Da metà settimana sono cambiate le frequenze dei canali e a Premana non si vedono più.

Tutta colpa del ripetitore comunale che garantiva il segnale e ora va risintonizzato, per farlo però si deve muovere il proprietario, cioè il Comune. Gli utenti con il digitale terrestre, senza la parabola quindi, dopo essersi accorti della situazione, hanno fatto l’operazione di ricerca dei canali che è andata a vuoto.

Secondo quanto appreso da fonti tecniche, deve essere fatta la richiesta al Mise (ministero dello Sviluppo economico) e a Mediaset per aggiornare il ripetitore. La stessa cosa che è successa a Moggio, dove è stata avviata la procedura che si è conclusa dopo un paio di mesi circa e non ha creato problemi in quanto, in previsione, la locale amministrazione si era mossa per tempo, a gennaio, evitando così il blackout che Premana subirà.

Quando c’è stato lo switch-off, i canali Mediaset sono rimasti ma in una modalità provvisoria, come indicavano le stesse tv, e ora invece anche loro sono passati su un’altra frequenza.

«Stanno facendo manutenzione al ripetitore - riferisce il vice sindaco Domenico Pomoni - Noi abbiamo già fatto le richieste necessarie e abbiamo avuto risposte positive. Non sappiamo quando finiranno le manutenzioni». Era successa la stessa cosa a inizio 2011, quando c’era stato lo switch-off con il primo passaggio al digitale terrestre ed erano passati diversi mesi prima che nella case del paese si tornassero a vedere i canali azzerati.

Dal 2007 a Premana le reti Mediaset si potevano vedere grazie a un palo-antenna di proprietà comunale che è posizionato a Ronco, sul versante che guarda verso Premana, oltre la valle scavata dal torrente Varrone, che faceva da stazione per le telecomunicazioni.

Su di esso ci sono le antenne per la ricezione satellitare delle reti, grazie a un progetto che era stato finanziato dalla Comunità montana per 45mila euro, all’epoca dell’amministrazione guidata da Pietro Caverio.

Resta invece aperto il problema del segnale telefonico: Iliad e Wind, che hanno lo stesso ripetitore, funzionano a singhiozzo creando problemi seri anche a chi si occupa di soccorso: «Qualche tempo fa a Ronco c’è stata una persona che si è ferita con la motosega e il Soccorso alpino ha avuto problemi. Non ha ricevuto la chiamata perché non c’era il segnale. Abbiamo fatto la segnalazione al Prefetto», dice Pomoni.

Un guaio serio causato da operatori che non stanno investendo in valle per migliorare la ricettività.

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