Cronaca / Valsassina
Sabato 02 Giugno 2018
Ballabio, segnale a singhiozzo
Si va verso la soluzione
Individuata dopo diversi incontri con i tecnici la strategia per ricevere i canali
Verranno posizionati due impianti per ricezione e diffusione. Simonetti:«Ma noin non paghiamo, ci pensa la Rai con il canone»
In vista buone nuove per le decine di case ballabiesi che vedono i canali Rai a singhiozzo? Basta una pioggerellina o un po’ di brezza, che i canali Rai si trasformano in quadratini e iniziano a “singhiozzare”.
Un brutto inghippo che a Ballabio, ma anche al resto di molti centri della Valsassina, non è ignoto. Da anni.
Qualcosa si muove
Adesso pare che qualcosa si stia muovendo. L’assessore Stefano Simonetti, che segue in prima persona la questione, è ottimista. Già mette le mani avanti sui costi, ancora definirsi, per installare sul traliccio ceduto in concessione da un privato, sul Monte Melma. «La Rai incassa il canone. Paghi la Rai per la posa del nuovo apparato che consentirà ai ballabiesi di vedere tutte le trasmissioni di tutti canali della rete pubblica senza problemi».
L’assessore viene al sodo: «Senza addentrarmi in dettagli tecnici - dice -, si tratta di piazzare due nuovi impianti, uno di ricezione e l’altro di diffusione, che consentano più capillarmente la diffusione del segnale su tutto il territorio di Ballabio. Si tratta di un rimedio utile soprattutto per le case che sono dotate di impianti antenna obsoleti».
E a Ballabio risulta che il problema, antenne “vecchie” o no, esista in più zone del paese. Ma non solo Rai, anche Mediaset fa “le bizze”.
Il Comune, dopo numerose segnalazioni di utenti indignati, si è così mosso in sedi ufficiali. L’assessore Simonetti continua a fare i suoi passi: «Giusto l’altro giorno - dice -, ho incontrato ancora il tecnico mandato dalla Rai. Siamo al dunque, adesso la pratica va ufficializzata. I proprietari del traliccio dei ripetitori sul Monte hanno dimostrato tutta la loro disponibilità».
Abbandonata così l’ipotesi della “padella” da cento chili montata sul traliccio, in sostituzione della attuale parabola di dimensioni più contenute di cui si era parlato all’inizio.
La ditta incassa
Sul Melma sono piazzate anche le antenne del Comune a servizio dell’impianto di video sorveglianza e i ripetitori della Vodafone. La ditta “Baroni” di Lecco incassa da sempre il canone di concessione dalla Rai, Vodafone e anche dal Comune (quest’ultimo paga circa 1.700 euro all’anno a questa impresa per l’uso del traliccio).
Massimo Baroni, contitolare della azienda, ha confermato la disponibilità a far piazzare sul suo traliccio nuovi impianti a servizio di tv o telefoni, pur demandando tutti i costi al Comune o a chi per esso. Ovvero, secondo l’assessore Simonetti, la Rai.
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