Cronaca / Valsassina
Giovedì 15 Dicembre 2016
Ballabio, la morte di Liam
Il giudice: «Indagate sui genitori»
Sciolta la riserva, altri sei mesi di tempo al pm per verificare la posizione della mamma e del papà del neonato - L’accusa è di omicidio volontario in concorso
Escono di scena i tre medici, le indagini proseguono - per l’ipotesi di reato di omicidio volontario - nei confronti dei genitori.
Ci ha messo meno di una giornata, il giudice delle indagini preliminari del Tribunale di Lecco Paolo Salvatore per decidere che direzione dare all’inchiesta della Procura cittadina sulla morte del piccolo Liam, il neonato di 28 giorni residente a Ballabio morto in circostanze tutt’altro che chiare il 15 ottobre dello scorso anno.
Respingendo la richiesta di archiviazione del pubblico ministero Cinzia Citterio, avanzata da qualche mese, Salvatore mercoledì aveva convocato in udienza, secondo quanto previsto dall’articolo 409 del Codice di procedura penale, i soli genitori (non comparsi), quindi, dopo aver ascoltato le parti, la pubblica accusa e l’avvocato Marco Sangalli per la mamma e il papà del piccino (entrambi avevano no chiesto l’archiviazione del caso) si era riservato di prendere una decisione.
Com’era atteso dal momento che non erano stati nemmeno convocati, l’archiviazione richiesta dalla pubblica accusa è stata parziale, limitata ai tre medici dell’ospedale di Lecco (indagati per omicidio colposo, le due pediatre erano difese dall’avvocato Stefano Pelizzari, il radiologo dall’avvocato Lorenzo Bertacco di Milano) che si erano presi cura di Liam nel corso dei ricoveri precedenti alla morte. Diametralmente opposto il destino giudiziario dei genitori, sul conto dei quali il giudice ha disposto che la Procura continui a indagare per altri sei mesi: come già accennato, l’ipotesi di reato è decisamente pesante, omicidio volontario in concorso.
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