Cronaca / Valsassina
Giovedì 08 Dicembre 2016
Ballabio, morì a 28 giorni
Il giudice respinge l’archiviazione
Era stata chiesta mesi fa dalla Procura - Mercoledì prossimo udienza in camera di consiglio per i soli genitori, indagati per omicidio volontario
Si potrebbero decidere nuove indagini o l’imputazione coatta
La tragedia del piccolo Liam, il neonato di Ballabio di appena 28 giorni spirato il 15 ottobre di un anno fa, rivivrà mercoledì prossimo, 14 dicembre, in un aula del tribunale di Lecco.
Respingendo la richiesta di archiviazione avanzata dalla Procura cittadina ormai alcuni mesi fa, infatti, il giudice delle indagini preliminari Paolo Salvatore ha fissato un’udienza in camera di consiglio come previsto dall’articolo 409 del Codice di procedura penale per due dei cinque indagati, ossia i genitori del piccino. Non sono stati convocati invece i tre medici dell’ospedale di Lecco che curarono il bambino nei ricoveri precedenti al decesso, il che lascerebbe ipotizzare un diverso destino processuale delle varie posizioni.
Il giudice ascolterà le parti, il magistrato inquirente Cinzia Citterio e l’avvocato dei genitori, quindi dovrà prendere una decisione: potrà sempre decidere per l’archiviazione dell’inchiesta, completa o limitatamente ad alcune posizioni (che sono infatti diversificate: com’è noto, i genitori sono indagati per l’ipotesi di reato di omicidio volontario, i tre medici di omicidio colposo), oppure potrà restituire gli atti alla Procura per ulteriori indagini. Terza ipotesi, potrà disporre con ordinanza che, entro dieci giorni, il pubblico ministero formuli l’imputazione (entro due giorni dalla formulazione dell’imputazione, il giudice fissa con decreto l’udienza preliminare).
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