Cronaca / Valsassina
Mercoledì 02 Dicembre 2020
Ballabio, Liam, la procura generale
chiede di riaprire il caso
Oggi la Corte d’Appello di Milano deciderà se rinviare a giudizio i genitori per omicidio volontario aggravato Impugnata la sentenza di archiviazione del Gup. Il neonato di soli 28 giorni era deceduto il 15 ottobre 2015
Si tornerà oggi a parlare di Liam, il neonato di 28 giorni di Ballabio morto la mattina del 15 ottobre 2015 per il quale, in Tribunale a Lecco, si era incardinato un caso complicatissimo, chiuso con la sentenza del giudice dell’udienza preliminare Salvatore Catalano di non doversi procedere nei confronti dei genitori, accusati dalla Procura della pesantissima ipotesi di reato di omicidio volontario aggravato.
Il lungo iter
Una decisione che è arrivata l’11 giugno dello scorso anno, al termine di un iter travagliato, con i primi pronunciamenti dell’altro giudice dell’udienza preliminare di Lecco Paolo Salvatore, il quale, a fronte della richiesta di archiviazione del fascicolo chiesta dalla Procura, prima aveva disposto un supplemento di indagini, quindi l’imputazione coatta di madre e padre.
Ora sarà la Corte d’Appello di Milano a pronunciarsi, dopo che la procura generale ha impugnato la sentenza del gup Catalano, chiedendo il rinvio a giudizio dei genitori, ora difesi dall’avvocato Nadia Invernizzi del Foro di Lecco.
Una storia che sembra non avere fine. Nato il 17 settembre di cinque anni fa, pochi giorni dopo il bimbo sarebbe caduto accidentalmente, come raccontato dalla madre, passando 48 ore in osservazione all’ospedale di Lecco, dove era stato poi riportato a seguito della comparsa di rigonfiamenti sul capo, venendo dimesso soltanto tre giorni prima di morire senza che venissero refertate le fratture craniche poi finite al centro dell’attenzione dei periti. Pur non venendo associate direttamente alla causa della morte. Questo almeno in un primo momento..
Tutti i particolari su La Provincia di Lecco in edicola mercoledì 2 dicembre
© RIPRODUZIONE RISERVATA