«Archi e balestre contro i cinghiali?

No, grazie. Sempre meglio la doppietta»

Cacciatori dubbiosi davanti all’apertura della Regione

alle cosiddette “armi bianche”

Valsassina

«Ma quali archi e frecce. Per abbattere un cinghiale è sempre meglio il fucile a canna liscia».

Non sono contrari a priori, ma scettici lo sono senz’altro: così i cacciatori della Valsassina commentano la mozione, approvata dal consiglio regionale, che tanto sta facendo discutere nel mondo venatorio e non solo. Se il governo di Roma approverà la mozione, i cacciatori potranno abbattere i cinghiali anche con le armi bianche fra le più antiche del mondo. Adesso invece è vietato, a meno di ottenere una speciale autorizzazione dagli organi preposti.

Lo spirito della mozione è quello di consentire alle doppiette di poter cacciare i cinghiali senza tante pastoie burocratiche e in un lasso di tempo esteso rispetto a quello che attualmente regola la stagione venatoria.

Di fronte a questa prospettiva il Wwf insorge: «Non si può affrontare questo problema affidando la soluzione a chi l’ha provocato - attacca il presidente provinciale di Lecco dell’associazione ambientalista, Lello Bonelli - ricordiamoci che sono i cacciatori ad aver importato i cinghiali».

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