Albaredo, per San Rocco festa
tra la vegia gosa e la tradizione
E poi ancora tiro alla fune, musica e buona cucina per la sagra del patrono durata quattro giorni
«Un successo straordinario, tantissima gente e uno spettacolare torneo di tiro alla fune», è come il sindaco Antonella Furlini definisce la festa patronale di San Rocco che si è chiusa ieri sera ad Albaredo.
Quattro giorni, tanto dura l’evento organizzato da Albaredo Promotion che coinvolge un intero paese nelle iniziative che hanno preso il via domenica nella piazza degli eventi del PoliAlbaredo con la rappresentazione degli antichi mestieri a cura del gruppo folkloristico “I Barilocc”, i mercatini tipici e l’area dedicata ai bambini.
A seguire gli amanti del ballo liscio si sono raccolti per l’esibizione del gruppo “I Semplici”. A mezzanotte come da tradizione è stato acceso il falò celtico – orobico con la distribuzione dell’antica bevanda celtica idromele e l’incendio della “Végia Gosa”, il personaggio che nella leggenda è la donna dell’Homo Selvadego. La serata di ferragosto ha proposto una cena a base di pizzoccheri e sciatt ed è proseguita con il gruppo Lesina Band, mentre il giorno clou della lunga festa patronale è stato proprio martedì, nella ricorrenza di san Rocco. La giornata è cominciata con le cerimonie religiose, la messa seguita dalla processione della statua del patrono.
Il pranzo ha visto protagonisti i prodotti della valle del Bitto di Albaredo proposti nel ristorante “Sapori di montagna” del PoliAlbaredo. Il pomeriggio ha offerto la pentolaccia per i bambini, la sfilata ed esibizione delle Moon Light Majorettes di Primaluna e la tradizionale grande sfida del tiro alla fune maschile e femminile e della “cuccagna piana”.
La giornata si è conclusa con un’altra cena e la musica dal vivo. Ieri sera alle 23 la chiusura dell’evento è stata anche quest’anno segnata dallo spettacolo pirotecnico visibile dalla terrazza panoramica della porta del Parco di Albaredo.
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