Cronaca / Oggiono e Brianza
Giovedì 12 Maggio 2016
Vertenza König: nuovo presidio
Giovedì protesta al Pirellone
I dipendenti di Molteno preparano un’iniziativa in concomitanza con l’incontro istituzionale
Vertenza König. Appuntamento giovedì 19 (alle 10,15) a Milano, dove i sindacalisti e una delegazione di lavoratori incontreranno i consiglieri regionali che compongono la quarta commissione (quella che segue le Attività produttive).
In vista dell’appuntamento milanese, i dipendenti dell’impresa di Molteno stanno organizzando un presidio davanti al Pirellone. Spiega Enrico Azzaro: «Come Uilm ci siamo fatti promotori di questa iniziativa che - puntualizza il sindacalista - vuole tener viva l’attenzione sulla vicenda König. Questa è una vertenza particolare, non per il numero dei lavoratori coinvolti ma per la decisione di una realtà multinazionale di cessare senza alcun preavviso la produzione nel nostro Paese, con chiare conseguenze sul lavoro e sulla produzione». E sempre in tema di sensibilizzazione dell’opinione pubblica, martedì su La7 è stato trasmesso il servizio giornalistico girato davanti ai cancelli della fabbrica di Molteno. Il servizio ha riportato le testimonianze dei sindacalisti e di alcuni dipendenti della König.
Nel frattempo, Lara Ricciatti capo gruppo di Sel-Sinistra Italiana in commissione Attività produttive alla Camera - su sollecitazione della segreteria lecchese di Sel - ha presentato due interrogazioni parlamentari per avere risposte dal Governo sulle vertenze della König e del Tubettificio europeo.
Con una nota, la segreteria lecchese di Sel ricorda: «Quelle di König e del Tubettificio sono due situazioni diverse. L’impresa di Molteno ha deciso di spostare le produzioni in Austria e nella Repubblica Ceca. Mentre il Tubettificio europeo sta attraversando una crisi produttiva e finanziaria. Il minimo comune denominatore delle due crisi - continua il documento Sel - è il dramma che centinaia di lavoratori con le loro famiglie stanno attraversando. Le due situazioni sono ulteriormente aggravate dal fatto che la recente legge di modifica della legislazione del lavoro (Jobs act) escluderebbe l’utilizzo della cassa integrazione. Il prezzo che il nostro territorio sta pagando in termini occupazionali in questi anni di crisi è pesantissimo».
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