Cronaca / Oggiono e Brianza
Mercoledì 19 Agosto 2015
Un’estate a cavallo
«Così i bambini
imparano le regole»
Bosisio Parini Una scuderia propone lezioni per tutti
Gli allievi più bravi aiutano i piccoli e curano i pony
Daniela Corti: «Uno sport per ricchi? Solo se fai le gare»
Regola numero uno della scuola di equitazione della Scuderia. Tutti i bambini salgono a cavallo solo con il cap in testa. Regola numero due. Tutti gli allievi portano le protezioni fino a 18 anni.
Imparare a andare a cavallo vuol dire imparare le regole.
Alla scuderia agriturismo Il Campo di Bosisio Parini, subito dopo l’uscita dalla super, poco prima dell’ingresso della Nostra Famiglia, i bambini che si sono avvicendati ai corsi estivi sanno già cosa fare. Seguono le istruzioni di Daniela Corti, proprietaria e direttrice della scuola delle sue figlie. Laura, Gaia e Giorgia che è la più piccola ma ha iniziato a cavalcare a due anni e segue le orme di mamma e sorelle.
Casco obbligatorio
«Chi non vuole portare il cap (il cappello da cavallerizzo) non cavalca - riassume Daniela -. Il casco va portato da regolamento. Le protezioni no. Ma qui da noi le facciamo portare fino a 18 anni perché vogliamo che i bambini siano più sicuri. E quando una mamma di un ragazzo di 16 anni arriva e mi dice non vuole piu portarle, accontentalo, dico: “Ok sai che rischi corre”». Daniela allarga le braccia in segno di resa, poi spiega: «Da cavallo si cade. Come si cade sugli sci. Come si cade in bicicletta. Se non vuoi cadere, non puoi andare a cavallo se non lo metti in conto. Tra noi c’è un detto che dice “cento cadute fanno un cavaliere”. Fa parte di questa passione».
Daniela Corti è energica e scattante, di carattere e di fisico.
Si presenta in pantaloncini corti, scarpe da tennis e maglietta e ribalta almeno in parte il principio per cui l’equitazione sia uno sport per ricchi. «Sì, se fai agonistica è vero - spiega -Per chi fa le gare è uno sport carissimo, servono davvero tanti, tanti soldi. Ma se non fai le gare, no. A cavallo vanno tutti in Nord Europa. Si va cosi, informali, spartani, senza badare alla forma».
È questa la filosofia che ogni estate porta decine di bambini alle settimane didattiche al Campo, una specie di oratorio feriale alternativo.
Si può andare per tre mesi, un mese solo o anche un giorno o due per provare.
Si paga la tessera di iscrizione, l’assicurazione e poi si prova. «Noi vogliamo che i bambini vivano la scuderia, conoscano i cavalli, imparino a tenerli puliti e seguano le regole», spiega Daniela.
Ci sono 40 cavalli al Campo, alcuni di privati altri per i corsi. Ogni animale è un mondo a sé. «Quello per esempio è un cavallo buonissimo, ma non è adatto ai bambini - dice ancora Daniela -. I piccoli non possono avvicinarsi perché magari schiaccia un piede a qualcuno oi morde. A volte mordono anche ai pony, succede di rado, ma non fanno male».
Nelle scuderie entrano solo i bambini già in grado di gestirsi e gestire i pony. Ogni grado di preparazione di un piccolo allievo corrisponde a un colore di maglietta. Per chi è già bravo ci sono le istruzioni di Emiliano Colombo, istruttore federale terzo livello (il top). Ci sono bambini che magari non andranno mai oltre la maglietta gialla.
«Io capisco subito chi tornerà - dice Daniela - sono i piccoli che alla prima caduta rimontano in sella come se niente fosse». Anche chi non torna avrà comunque fatto un’esperienza diversa dal solito, in un piccolo paradiso, con due cani simpatici che sembrano usciti da un film Disney, i pony e cavalli, gli ostacoli come quelli delle gare e una famiglia di istruttori abituata a lavorare dal mattino presto a sera. Gli stessi corsi sono da mattino al tardo pomeriggio. I bambini preparano i cavalli e si dividono in gruppi dove ciascuno segue le attività del proprio livello. I più grandi vengono subito responsabilizzato e imparano a seguire i piccoli.
Le escursioni
A volte ci sono anche passeggiate fuori dal maneggio come un’ escursione al lago o a Gardaland che si possono rivedere sul profilo Facebook del Campo.
A mezzogiorno tutti riuniti per il pranzo dopo aver sistemato i cavalli ed essersi cambiati. Chi si ferma ancora, si dedica ad altre attività compreso il bagno in piscina. I più piccoli tornano a casa dopo pranzo. Alcuni bambini si fermano anche a dormire, se i genitori li iscrivono alla settimana full immersion. « Il motivo per cui tornano sempre cosi tanti bambini è quello. Vogliamo insegnare loro il rispetto. Il cavallo deve rispettare loro. Loro devono rispettare gli animali. La prima cosa che diciamo è’: Il pony è tuo amico. Cosi se qualcuno vede il frustino e vuole usarlo gli diciamo lo useresti con un tuo amico?»
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