Una targa sulla casa natìa del pittore Marco d’Oggiono, allievo di Leonardo

«Ogni volta che passerete di qui, mandate un pensiero al nostro concittadino. Quella di oggi è una fase delle celebrazioni per Marco D’Oggiono e proseguiranno anche il prossimo anno; il logo è stato studiato in collaborazione con l’Associazione commercianti Oggionesi»: lo ha detto il sindaco, Chiara Narciso, dedicando, in piazza Sironi, una targa in ricordo del luogo natio del pittore. La cerimonia - nel 500esimo della morte - è stata preceduta da un convegno in municipio, per inquadrare la figura e l’arte del celeberrimo allievo di Leonardo da Vinci, da parte del critico Paolo Parente, con l’introduzione, inoltre, dell’assessore comunale alla Cultura, Giovanni Corti.

Quest’ultimo ha ripercorso la storia dei primi (tardivi) omaggi all’illustre concittadino, iniziati nel 1858 da parte dell’abate Giacinto Longoni, per poi riunire nel 1873 in un unico polittico, presente nella chiesa prepositurale di Sant’Eufemia, i suoi dipinti dedicati all’Assunta. E proprio il cinquecentenario è l’occasione prescelta anche dalla parrocchia: l’annuncio è del prevosto, don Maurizio Mottadelli, che rende nota «la decisione di procedere, a breve, con il restauro del polittico. Sarà un intervento oneroso, delicatissimo, ovviamente di portata storica, per il quale abbiamo conseguito le necessarie autorizzazioni».

L’ultima volta che una tavola di Marco D’Oggiono, di pochi centimetri per lato, è andata all’asta, a New York è stata battuta per 375mila euro. Le sue opere sono presenti in varie città d’Italia, tra cui Firenze presso la Galleria degli Uffizi; a Milano nella Biblioteca Ambrosiana, nella Chiesa di Santa Maria delle Grazie, nel Museo della scienza e della tecnica e nella Pinacoteca di Brera; a Venezia nella Galleria della Accademia. All’estero sono esposte sue opere al Bode Museum di Berlino, al Louvre di Parigi e all’Ermitage di Leningrado. Ieri la targa che d’ora in poi rammenta a tutti le origini del «valente pittore» è stata svelata, ricordando la nascita - 1465 - e appunto la morte, con «l’ammirazione della città per contanto ingegno artistico». Marco D’Oggiono fu uno dei pittori accreditati alla corte di Lodovico il Moro. Era figlio di un orafo, Cristoforo da Oggiono.

A seguito del trasferimento della famiglia ebbe presto residenza a Milano, e la sua attività lo portò a frequenti soggiorni fuori dalla Lombardia. I suoi legami con Oggiono, comunque, non subirono interruzioni, per via di documentati interessi economici nella a zona, documentati ieri da Corti con svariati interessanti esempi. La targa è stata scoperta alla presenza delle autorità, inoltre è stato reso omaggio alla «disponibilità dimostrata dall’attuale proprietaria dell’immobile, Carla Calastri», con cui è stato possibile inoltre visitare lo storico cortile interno, sotto il cui portico la tradizione narra anche dei contratti commerciali siglati da Marco in persona, nelle molteplici occasioni in cui rientrava a Oggiono da Milano.

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