Tragedia di Colle Brianza: la richiesta di intervento un’ora e mezzo dopo l’incidente

Oltre un’ora e mezza tra il momento dell’incidente e la richiesta di intervento dei soccorsi, che nulla hanno tuttavia potuto fare. A due giorni dalla tragedia, diventa un po’ più chiara la dinamica dell’incidente che è costato la vita a Giuseppe Manzoni, ex imprenditore di Colle Brianza, schiacciato dal cancello in ferro della sua abitazione in cima a via Lecco.

L’allarme è infatti stato lanciato da un vicino di casa, che dopo le 21 aveva notato l’automobile di Manzoni sulla rampa che porta al cancello. L’auto era ferma ma con i fari e il motore in moto da un po’ di tempo. Quando l’uomo si è avvicinato per controllare, ha visto il corpo di Manzoni a terra e ha chiesto l’intervento dei soccorritori.

L’incidente, che non ha lasciato scampo all’anziano di 89 anni, con ogni probabilità risaliva attorno alle 19,30. A quell’ora, come hanno raccontato tutti quelli che lo conoscevano, solitamente Manzoni usciva di casa, saliva in auto e raggiungeva il vicino bar di Nava per un caffé. Dopo qualche chiacchiera con gli amici, risaliva in auto e tornava a casa dalla moglie. Sabato ha fatto lo stesso. Mentre stava uscendo, il cancello deve però avergli dato qualche problema. Sceso dall’auto, ha provato a sistemarlo ma la pesante struttura gli è caduta addosso, ferendolo a morte. Martedì alle 15,30 nella chiesa parrocchiale di Nava, don Alberto Pirovano celebrerà i funerali.

La famiglia ha chiesto a tutti gli amici di non inviare fiori ma offerte per l’oratorio del paese. «La famiglia - spiega il sacerdote - in particolare la signora Adele, sono molte legate all’asilo e alla parrocchia. Per tanti anni, ha insegnato nelle scuole elementari. Inoltre, ha fatto anche la catechista». Don Alberto ha ricordato Manzoni come «una persona tranquilla ma brillante, a cui piaceva anche scherzare. Faceva parte di una famiglia numerosa. Aveva sei o sette fratelli. Ora, gliene era rimasto uno soltanto. Lo vedevo in chiesa. La gente, invece, lo incontrava spesso al bar, dove scendeva a prendere il caffé».

Anche l’ex sindaco Marco Manzoni ricorda benissimo Giuseppe Manzoni. «Domenica, quando si è saputo quello che era accaduto, tutti parlavano della tragedia. Manzoni era davvero molto conosciuto. Era una di quelle persone che si vedevano sempre in paese. Era un uomo elegante, sempre in giacca e cravatta, serio ma allo stesso tempo brillante. Una persona piacevole, grande appassionato di calcio e in particolare dell’Inter». Notissima anche la moglie che, oltre ad essere stata a lungo insegnante, era uno dei punti di riferimento della parrocchia. Di Manzoni si ricorda bene anche Carlo Biffi, ex vice-sindaco. «Fino a una ventina di anni fa, aveva una torcitura in via Lariana. Da lui lavoravano alcuni cittadini di Colle ma lo si vedeva spesso in giro. Era una persona socievole, che amava stare in compagnia e che ora, dopo essere andato in pensione e avere chiuso la sua attività, si godeva il riposo».

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