Cronaca / Oggiono e Brianza
Venerdì 17 Settembre 2021
Sul futuro dell’ex miniera Alpetto
è scontro con Cesana e la Regione
Dopo il sopralluogo nella cava dove si punta a realizzare un polo tecnologico
Il sindaco: «Vogliamo essere coinvolti in decisioni che interessano anche il nostro paese»
«Il futuro dell’ex miniera Alpetto interessa anche Suello».
Si è riunita la consulta comunale Ambiente, dopo la notizia del sopralluogo, al quale hanno partecipato i funzionari della Regione, gli amministratori di Cesana, la società Holcim e gli operatori interessati a farne un polo tecnologico.
Il presidente della consulta, Giuseppe Stefanoni, e l’intero organismo hanno manifestato diverse perplessità sulla «scorrettezza istituzionale commessa dall’amministratore comunale di Cesana e anche dalla Regione, di non coinvolgere Suello nel sopralluogo. Più volte - ha affermato Stefanoni - il nostro sindaco si è interessato dal collega di Cesana ottenendo sempre risposte evasive; ora, ci ritroviamo con un verbale di sopralluogo dal quale si evince che vari passi sono stati fatti, a nostra insaputa, mentre la ex miniera di chiama espressamente ”di Cesana e Suello”. Inoltre, emerge anche che c’è un progetto ben definito di riutilizzo dell’area per la produzione di energia elettrica».
A questo proposito, i dubbi riguardano «gli effetti sul microclima, l’habitat e la fauna del monte Cornizzolo che - ha ricordato Stefanoni - sono un patrimonio di tutti, anche se la specifica area è sul territorio di Cesana; così come potrebbero interessare tutti noi, poi, le eventuali conseguenze di un polo tecnologico malauguratamente dismesso, qualora cambiasse la redditività o la tecnologia».
Oltre a ciò, il tema sul tavolo è proprio la chiusura definitiva della ex miniera. Il sindaco di Suello, Angelo Giacomo Valsecchi, presente in consulta, ha dichiarato: «Rivendico il diritto di essere coinvolti fino in fondo nella procedura e lo comunicherò alla Regione. Vogliamo essere al corrente dell’evoluzione di una materia su cui Suello è sempre stato attento e riproporre, con l’occasione, anche le problematiche tuttora presenti sul nostro territorio, tra cui lo storico sentiero per il Cornizzolo, attraverso Pian Caval, dove abbiamo avuto anche una frana».
Nel 2011, Suello era al tavolo e il piano decennale, che si avvia a chiusura adesso, era stato anche allora presentato alla consulta: la caduta dei massi (o di vere e proprie frane) era tra i problemi che il piano affrontava; la principale novità era la riduzione dell’area a 416 metri d’altitudine, predisposta per fermare i primi crolli, e l’ampliamento invece di un vasto spiazzo posizionato oltre. Altro aspetto controverso: la demolizione di fabbricati che Holcim.
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