Sparatoria a Bulciago: tutti assolti

Assolti i tre imputati per la sparatoria di Bulciago. Secondo la sentenza del gup Nora Lisa Passoni, pronunciata questo pomeriggio, Giovanni Giuseppe Mercuri, 31 anni di Costa Masnaga e i fratelli di origine marocchina Khalid e Mohamed Achab, 40 anni e 31 anni, ancora latitanti, non sono responsabili di quanto avvenuto il 19 febbraio 2023 lungo la provinciale che attraversa il paese. Il giudice, al termine del procedimento con rito abbreviato, ha infatti assolto per non aver commesso il fatto.

Tentato omicidio in concorso è quanto viene loro contestato a seguito della sparatoria avvenuta nel tardo pomeriggio del 19 febbraio 2022 a Bulciago, con colpi di fucile esplosi da un’auto in corsa verso una vettura che precedeva. Accuse che però Mercuri ha sempre respinto. La Procura aveva invece chiesto la condanna a dieci anni per ciascuno di loro per il reato, fra gli altri, di tentato omicidio aggravato.

Non sarebbero quindi stati loro i responsabili del regolamento di conti per questioni di droga avvenuto a Bulciago. Quel tardo pomeriggio tre uomini, a bordo di una station wagon color nera, avevano inseguito un marocchino di 28 anni, senza fissa dimora che scappava guidando una Yaris. Giunti all’altezza del benzinaio alle porte di Bulciago, lungo la strada provinciale che attraversa il paese, a breve distante dallo svincolo della Statale 36, dalla station wagon è stato esploso almeno un colpo di fucile che ha attraversato la carrozzeria della Yaris e il poggiatesta, conficcandosi nella mandibola dell’uomo al volante ferendolo gravemente. Quest’ultimo aveva perso il controllo del mezzo finendo per scontrarsi con una vettura che procedeva in senso opposto.

Ricoverato d’urgenza all’ospedale Sant’Anna di Como, il ferito aveva seriamente rischiato la vita. Quando si era ripreso, aveva testimoniato contro i tre imputati indicando i fratelli Achab come i responsabili del regolamento di conti, mentre avrebbe poi riconosciuto da alcune fotografie Mercuri come il terzo uomo presente nei momenti precedenti all’inseguimento, durato circa un minuto. La folle corsa e la sparatoria, infatti, sarebbero derivati - secondo la ricostruzione dell’accusa - da un incontro tra i quattro in una zona poco distante, dietro al supermercato Md.

Mercuri aveva ammesso di conoscere la vittima poiché aveva da lui acquistato della droga, così come dagli altri due indagati, ma aveva ribadito di non aver preso in alcun modo parte allo scontro.

A mettere gli investigatori sulle sue tracce anche il fatto che negli stessi minuti in cui avveniva l’inseguimento il suo cellulare aveva agganciato la stessa cella telefonica del marocchino in fuga. Ma il trentenne di Costa Masnaga aveva sostenuto di essersi trovato in zona perché poco più tardi aveva un appuntamento per acquistare stupefacente, ma di non aver preso parte all’inseguimento.

Soddisfatto il suo avvocato Alessandro Meregalli: “Abbiamo svolto un lungo e faticoso lavoro per riuscire a rirpristinare la verità dei fatti”.

Mercuri, che era ai domiciliari, sarà ora liberato.

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