Spaccio nei boschi di Nibionno: ancora ricercati due giovani

Già in carcere altri quattro uomini ritenuti componenti di una banda criminale specializzata nello spaccio di droga nei boschi lungo la statale 36 e il gravissimo ferimento di due acquirenti la scorsa estate

Nibionno

Sono ancora ricercati due dei sei giovani di origini magrebine (due dei quali, però, nati in Italia) destinatari di altrettante ordinanze di custodia cautelare in carcere emesse dal gip di Lecco Salvatore Catalano su richiesta della Procura, ritenuti componenti di una banda criminale specializzata nello spaccio di droga (cocaina, eroina e hascisc) nei boschi lungo la statale 36 e il gravissimo ferimento di due acquirenti. Uno dovrebbe ancora trovarsi in zona, l’altro - invece - in Spagna.

È quando emerso questa mattina nel corso di una conferenza stampa al Comando provinciale dei Carabinieri di Lecco dalle parole del procuratore Ezio Domenico Basso, che ha coordinato le indagini dei militari dell’Arma di Merate, guidati dal capitano Giovanni Casamassima, con la collaborazione dei colleghi del Comando provinciale coordinato dal comandante, colonnello Nicola Melidonis.

Un’indagine iniziata nel luglio dello scorso anno, dal ferimento - appunto - di due delle centinaia di “clienti” della banda: una giovane donna, che porterà per sempre sul viso i segni di una bottigliata, e un uomo colpito con violenza al capo, risvegliatosi all’ospedale di Lecco un mese e mezzo di coma.

Un giro vasto, di almeno 100 cessioni di sostanze stupefacenti al giorno, per un introito dai 3 ai 5 mila euro quotidiano, documentato dalle testimonianze di almeno 40 compratori.

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