
Cronaca / Oggiono e Brianza
Venerdì 21 Marzo 2025
Spaccio nei boschi della Brianza, emesse sei ordinanze di custodia cautelare
Le ordinanze emesse dal gip Salvatore Catalano arrivano a coronamento dell’indagine dei militari partita dalla violenta aggressione della scorsa estate a Nibionno, nella quale un uomo è finito in rianimazione per le botte ricevute e una donna è stata sfregiata in modo permanente con delle bottigliate. L’episodio ha svelato un ampio giro di spaccio nella zona boschiva della parte sud della provincia lecchese
Nibionno
La legge dei boschi non perdona. La stabiliscono gli spacciatori che hanno trasformato in un bazar di stupefacenti il polmone verde che si estende tra Nibionno, Rogeno e Costa Masnaga. E se sgarri, la punizione è brutale, come accaduto lo scorso luglio a un uomo e una donna per un presunto furto di droga: lui finito in rianimazione per le botte ricevute; lei, colpita a bottigliate in testa e sfregiata in modo permanente. Ma in questa guerra carabinieri e magistratura non stanno a guardare e i conti con la giustizia arrivano anche per i pusher.
Le ordinanze di custodia cautelare emesse nei giorni scorsi dal gip Salvatore Catalano riguardano sei persone, a coronamento dell’indagine dei militari partita dalla violenta aggressione della scorsa estate a Nibionno, che ha svelato un ampio giro di spaccio nella zona boschiva della parte sud della provincia lecchese. L’ordinanza del gip stabilisce la custodia cautelare in carcere per K.A., 41 anni, già in carcere a Lecco per altra causa, K. B., classe 1990, residente ufficialmente in provincia di Monza, ma di fatto senza fissa dimora; così come M.A., 24 anni, e A. B., 25 anni; senza fissa dimora anche il 24enne M.E. M., e A. S., 22enne con formale residenza a Costa Mansnaga, detto ‘il biondo’. I reati ipotizzati a vario titolo, oltre a quello di spaccio in concorso di sostanze stupefacenti, nel quale vengono elencati circa 43 clienti abituali di tutta la provincia di Lecco, anche quelle di lesioni gravi, contestate nel caso della donna con l’aggravante dello “sfregio permanente”.
L’indagine infatti nasce dall’intervento effettuato dai carabinieri di Cremella alle cinque del mattino dello scorso 16 luglio, quando un cittadino residente nella zona di via Italia Libera, a Nibionno, nei pressi del Vecchio lavatoio sente delle urla femminili. I militari si trovano di fronte a una donna con una vistosa ferita sanguinante alla testa e un uomo privo di sensi che sarebbe intervenuto per difenderla. La prima, nello stesso pomeriggio, si presenta a ai carabinieri e riferisce di essere consumatrice abituale di cocaina, eroina e hashish e di fornirsi dai nordafricani dei boschi di Nibionno. Quella notte si sarebbe accordata con ‘il biondo’ per acquistare poche decine di euro di coca ed eroina. Ma a un certo punto lo spacciatore la accusa di avergli rubato altra droga rispetto a quella acquistata e comincia a picchiarla con delle bottiglie di birra Tennent’s. Lei, proprio nelle fasi iniziali dell’aggressione, sente il telefono squillare. All’altro capo c’è un suo amico, a cui chiede di intervenire, ma anche per questo finisce male: il suo risveglio avverrà solo tre giorni dopo al Manzoni di Lecco. Mentre la notizia del pestaggio si sparge tra i clienti e gli altri pusher dei boschi, da questo episodio gli investigatori ricostruiscono un giro di spaccio attivo a ogni ora, intercettando dai telefoni degli indagati contatti con oltre 40 clienti per una somma complessiva di oltre 30mila euro di incassi.
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