Cronaca / Oggiono e Brianza
Mercoledì 14 Dicembre 2016
Raddoppia il “Progetto porcospino”
Un percorso contro l’abuso sui minori
È stata presentata l’iniziativa rivolta agli scolari di quarta e quinta elementare
Grande interesse dei genitori, uno di loro ha chiesto di attivare anche incontri per gli adulti
«Dalle tre classi dello scorso anno, passiamo quest’anno a sei: è il segno tangibile della validità del progetto e di ciò che si può raggiungere insieme, a partire da un’opera di sensibilizzazione».
Nell’aula magna dell’istituto comprensivo “Marco d’Oggiono”, Lamberto Lietti ha parlato per il locale Lions club, introducendo, con la dirigente Anna Panzeri, la seconda annualità del “Progetto porcospini” nato per prevenire l’abuso sui minori, rivolto alle classi quarte e quinte delle scuole elementari; a tal punto qui (diversamente che altrove) l’iniziativa è in auge, che dal 9 gennaio prossimo verrà proposta nelle classi anche di Annone, ma «autofinanziata, col contributo – ha sottolineato Lietti – dell’associazionismo».
Sarà l’”Ava” a sostenere l’esecuzione del progetto, in cinque incontri, per la direzione scientifica dello psicoterapeuta Alberto Pellai, attuato dalla cooperativa “Specchio magico” di Lecco, rappresentata dalla psicologa Luisa Bono; cooperativa peraltro impegnata solo pochi giorni fa nel seminario sul maltrattamento all’infanzia organizzato dall’azienda sanitaria territoriale, l’Ats, con il centro italiano Cismai, che ha incluso rappresentanti della magistratura e delle forze di polizia.
I genitori riuniti l’altra sera in assemblea hanno dimostrato grande interesse; solo un paio di mamme hanno sollevato qualche generica perplessità.
A Oggiono e ad Annone il progetto partirà, anzi un papà in assemblea ha sollecitato «incontri formativi anche per i genitori, per metterli in condizione di rispondere in modo adeguato alle domande che l’attività a scuola susciterà nei figli».
Nei cinque incontri del progetto i ragazzini saranno accompagnati nella «scoperta della diversità, anche di genere, e dei vocaboli corretti per una sessualità consapevole; ad ascoltare – ha spiegato la psicologa - le proprie emozioni e i campanelli d’allarme interiori, a distinguere i contatti positivi da quelli sgraditi; ad acquisire autostima e strumenti per autoaffermarsi, anziché soggiacere ai comandi e ai desideri degli adulti; a distinguere situazioni di adescamento e attuare le reazioni corrette».
La preside ha sottolineato: «E’ un percorso alla luce del sole, trasparente, per potenziare le abilità e gli strumenti grazie ai quali non ritrovarsi in certe situazioni; di tutto si può parlare, con le parole e gli atteggiamenti corretti, senza sotterfugi né doppi sensi».
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