Cronaca / Oggiono e Brianza
Martedì 11 Luglio 2017
Ortoterapia contro la disabilità
Intesa tra scuola e Villa Beretta
Da settembre il progetto coinvolgerà l’istituto di agraria di Albese con Cassano
Presentato il progetto di Ortoterapia organizzato dalla scuola di agraria dell’istituto San Vincenzo di Albese con Cassano, in collaborazione con il Centro di riabilitazione Villa Beretta, presidio dell’ospedale Valduce di Como.
Il progetto vedrà coinvolti i ragazzi del quarto anno di Agraria e i degenti di Villa Beretta con problemi derivanti da disabilità determinate da malattie congenite o acquisite. Durante il prossimo anno scolastico gli studenti andranno una volta a settimana a Villa Beretta, dove la mattina parteciperanno a lezioni teoriche di orticoltura con i professori della San Vincenzo, oltre a lezioni con la dottoressa Silvia Aggujaro, neuropsicologa di Villa Beretta. Nel pomeriggio invece faranno pratica in serra e nel parco della struttura masnaghese, con e senza i pazienti ricoverati.
I ragazzi saranno dunque a contatto con i degenti di Villa Beretta, nello specifico adulti affetti da cerebro-lesioni in fase post-acuta e persone che, a causa dell’evento morboso, presentano deficit motori o cognitivi. Gli studenti avranno un ruolo attivo nella riabilitazione dei pazienti, lavorando su odori, colori e manualità. Saranno chiaramente accompagnati in questo percorso dai fisioterapisti, dai terapisti della riabilitazione cognitiva e dalle neuropsicologhe di Villa Beretta.
«Questo progetto formativo è parte integrante del percorso di studi quinquennale della San Vincenzo per gli studenti che hanno un interesse specifico per il campo agronomico, l’ecologia agraria e ambientale - spiega Gaetano Biagioni, preside della scuola di agraria - L’obiettivo è quello di rispondere alle esigenze di apprendimento dei nostri ragazzi, affiancando alle discipline in aula, momenti pratici che li mettano in contatto con diverse realtà lavorative. Siamo orgogliosi della collaborazione con Villa Beretta per proporre l’Ortoterapia e permettere ai ragazzi di accrescere le loro competenze tecniche, ma anche il loro senso di umanità».
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