Oggiono in lutto per la morte di Cesare Beretta

Aveva 98 anni e aveva contribuito a far rinascere il Motoclub

Il nome di Cesare Beretta è letteralmente scritto nella storia del Motoclub Oggiono. Fu lui a contribuire in modo determinante alla rinascita, nel Dopoguerra. Il suo funerale si è svolto oggi, nella chiesa parrocchiale di Imberido - la frazione di cui era originario e dove abitava la famiglia, in via Piave - e in tanti hanno voluto rendere omaggio tanto a lui quanto a ciò che ha rappresentato; la sepoltura è invece avvenuta nel cimitero di Oggiono.

Beretta aveva 98 anni, era vedovo e lascia nel dolore, in particolare, i figli Monica, Manuel e Matteo, ma appunto anche i molti che hanno continuato a frequentarlo negli anni e che lo ricordano come grande appassionato di motori. Per Ettore Turati, del Motoclub appunto, «ci ha lasciati veramente una pagina di storia: quando, nel 2023, abbiamo fatto il libro per l’anniversario di fondazione, sono stato a casa sua per intervistarlo e ricostruire quegli anni: è stato davvero emozionante riviverli insieme».

A gennaio del 2023, al PalaBachelet di Oggiono, fu Beretta a tagliare il nastro delle celebrazioni, facendo ingresso con un sidecar d’epoca. «Appena terminata la guerra - riprende Turati - l’idea di rimettere in piedi il Motoclub fu sua, insieme a Gelindo Crippa: quest’ultimo, infatti, assunse la presidenza e Cesare il ruolo di segretario, restando poi per un decennio nel Direttivo. Del club ha continuato a fare parte fino a qualche tempo fa. Insieme a Gelindo, Cesare aveva capito che una realtà come Oggiono, ai tempi della Carniti e di altre fabbriche mitiche, doveva avere un Motoclub che ne tenesse alti i colori».

Beretta, si professione bancario, era inoltre guzzista, soprannominato “Dondolino” proprio per la propria Guzzi da competizione che adorava e con cui (ma anche con altri modelli, come la leggendaria “Lodola”) partecipava ai raduni.

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