Cronaca / Oggiono e Brianza
Martedì 23 Marzo 2021
Oggiono, “Il Grappolo” festeggia i 30 anni
«Sempre dalla parte dei più deboli»
Nata proprio nella Giornata Onu sulla sindrome di Down dà lavoro a 17 dipendenti Durante l’emergenza ricavi assottigliati, ma la minoranza chiede di rivedere la convenzione
Era marzo di trent’anni fa: proprio nella Giornata Onu sulla sindrome di Down, è nata la cooperativa “Il Grappolo”.
Non è stata una storia semplice, la sua, e soprattutto le recenti difficoltà a reggere il mercato in tempo di Covid continuano a portare la cooperativa al centro del dibattito, anche nelle sedi istituzionali come il consiglio comunale, dove nell’ultima seduta, dai banchi dell’opposizione, la consigliera Debora Acerbi è tornata a sollecitare «passi avanti o una rivisitazione, seppur soft, del contratto per l’uso della sede di proprietà pubblica in località Bersaglio».
L’impegno sociale
Per il sindaco, Chiara Narciso, «questo è il momento di unirsi ai festeggiamenti per i 30 anni di impegno di una realtà che ha dato, e sta tuttora dando, al territorio un importante contributo rivolgendosi a una fascia particolare della popolazione e alle famiglie, sempre nel sostanziale rispetto dell’accordo col Comune, pur tra difficoltà del mercato a tutti evidenti e note».
La cooperativa, presieduta da Paolo Carrer, si fa a propria volta gli auguri: «Dal 1991 ci dedichiamo alla cooperazione sociale con passione e impegno. Questo compleanno cade in un periodo difficile, ma è proprio adesso che sentiamo ancor più vivo il desiderio di rimanere uniti, di riscoprire quel senso di comunità e coesione sociale che ha dato vita alla nostra realtà. Pertanto, vogliamo ringraziare tutti coloro che, con noi, hanno scritto la storia del “Grappolo” e continuano a crederci, nonostante tutto».
Secondo gli ultimi dati, nel 2019 i dipendenti a tempo indeterminato erano 16 (salvaguardati anche nel 2020), sul totale di 17, 5 dei quali svantaggiati; nel 2018 erano stati in tutto 25 e di questi, 7 a tempo determinato; due anni fa, la cooperativa dava lavoro a 6 svantaggiati e 19, quindi, lavoratori ordinari.
Il totale dei ricavi si è andato assottigliando, passando dagli 807.578 euro del 2018 agli 688.136 del 2019, a fronte di costi pressoché fissi, attorno ai 750mila euro annui. Sempre secondo l’ultimo dato, nel 2019 la cooperativa ha ricevuto dal Comune 37.500 euro di contributi, ma 12.500 dei quali relativi al 2018.
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