Oggiono, è in prognosi riservata l’operaio 20enne precipitato dal tetto in un capannone

Oggiono

È ricoverato in prognosi riservata all’ospedale “San Gerardo” di Monza l’operaio di 20 anni tradito questa mattina dal cedimento di una porzione della copertura di un capannone in località Mognago. «Da parte della proprietà - ha fatto sapere l’azienda, la Wuerth Elektronik Stelvio Kontek Spa - sono stati appaltati lavori di rifacimento del tetto. L’infortunio è avvenuto sul cantiere; non ha riguardato, quindi, né i nostri reparti, né i nostri impianti, ma è naturalmente con grande sollievo che abbiamo appreso l’evoluzione del quadro clinico, cioè che il lavoratore non è in pericolo di vita. Da parte della nostra azienda - conclude Wuerth Elektronik - abbiamo ovviamente contribuito a prestare subito tutto l’aiuto del caso».

Erano le 8.30 quando l’incidente è avvenuto. In via Mognago è stato necessario l’intervento dell’auto infermieristica e dell’elisoccorso, che è atterrato in prossimità della vasta zona industriale al confine tra Oggiono e Sirone. Secondo quanto è stato possibile ricostruire, il ventenne sarebbe precipitato da un’altezza di circa nove metri, appunto a causa del cedimento della superficie su cui si stava muovendo. Il giovane è stato preso subito in carico dall’ equipaggio dell’eliambulanza frattanto fatta decollare da San Fermo della Battaglia. Ha riportato traumi al cranio, al volto e a un arto superiore. Una volta giunto all’ospedale di Monza, il lavoratore è stato ricoverato in Terapia intensiva. La ricostruzione delle esatte cause dell’ infortunio, e della correttezza delle dotazioni di sicurezza sul cantiere, sono al vaglio dei carabinieri della Compagnia di Merate, oltre che dei tecnici di Ats Brianza. Sul posto sono intervenuti anche i Vigili del fuoco.

L’incidente sul lavoro avvenuto questa mattina è il secondo in pochi giorni, nella sola area oggionese: infatti lo scorso 27 febbraio l’elisoccorso aveva dovuto nuovamente intervenire, ma nell’area industriale di Rogeno dove, nella fonderia Faser, due operai (anche in quel caso, estranei all’azienda) erano rimasti feriti durante attività di manutenzione. In particolare, un lavoratore 70enne, residente a Verderio, era stato ricoverato per un grave politrauma all’ospedale di Varese (in quanto hub per i politraumi ad alta specialità); meno grave, e trasportato in autoambulanze a Lecco, il collega di 42 anni. Entrambi erano rimasti vittime del ribaltamento di un mezzo da lavoro con cestello a pantografo. Le piattaforme di questo tipo (note anche come piattaforme sollevatrici a forbice) sono macchinari che si elevano verticalmente. All’atto dell’incidente, i due uomini si trovavano a quasi 6 metri di altezza: secondo la ricostruzione dell’accaduto, il cestello era stato urtato dal carroponte della fonderia, che si era messo in movimento. Il lavoratore 70enne era finito incastrato tra il cestello stesso e il muro obbligando i Vigili del fuoco a sfilarlo dall’alto facendo ricorso all’estricatore Next (Northwall Enhanced XTricator) per immobilizzarlo e poi calarlo a terra.

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