Cronaca / Oggiono e Brianza
Domenica 01 Marzo 2020
Oggiono, Avis: più donatori e donazioni
Adesso si cerca una sede più dignitosa
Una decina di nuovi soci, che oggi sono 617, e un incremento dei prelievi
I locali dell’ex ospedale però sono fatiscenti, l’associazione spera in una soluzione
L’Avis cittadina gode di buona salute e cerca casa: lo ha detto il presidente, Gianni Rocca, nell’ultima assemblea degli iscritti.
Com’è noto, l’associazione dei donatori di sangue è tra le realtà di Oggiono che continuano a ritrovarsi nell’ex ospedale di via Locatelli, cadente e in condizioni critiche anche per quanto riguarda gli impianti.
Si resiste ma non al freddo
«La situazione attuale, a parte nel periodo freddo, la possiamo ritenere soddisfacente – ha precisato Rocca – Col rinnovo dell’amministrazione comunale, stiamo comunque cercando di trovare una soluzione per cambiare sede».
Col Cai, che è vicino di pianerottolo e condivide gli stessi problemi, è in atto una collaborazione: «Si sta ricercando insieme una buona soluzione: stiamo vagliando tutto - ha detto Rocca - Dall’acquisto di un terreno edificabile, a quello di locali; fino all’uso di un’area pubblica: è tutto allo studio, pur di avere una sede dignitosa senza sprecare i fondi accantonati. Siamo aperti a proposte o iniziative di tutti, al riguardo. Nel frattempo, la somma disponibile per questo nostro scopo è lievemente aumentata».
L’Avis, come già accennato, ha registrato intanto un incremento anche nel numero dei soci: «E’ lievemente salito: per quanto riguarda i soci attivi – ha precisato Rocca – sono una decina di persone in più, rispetto a un anno fa; in totale, ora siamo 617. Le donazioni, nel 2019, sono state salite dell’1,38% rispetto all’anno precedente, cioè sono state 1.249 rispetto alle 1.232 del 2018. Questo aumento è dovuto al costante impegno dei nostri uffici a sollecitare i soci a rispettare le scadenze per la donazione e – dice Rocca - l’introduzione del “promemoria” ha limitato le mancate donazioni che ora si attestano attorno al 17% rispetto a quelle programmate. Purtroppo, l’impossibilità a donare ci viene comunicata in diversi casi in ritardo: questo atteggiamento di alcuni soci non ci consente di trovare per tempo sostituti e, in tal modo, di rispettare il numero delle donazioni giornaliere in agenda».
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