Cronaca / Oggiono e Brianza
Lunedì 23 Dicembre 2019
Oggiono. Applauso per la Segre
alla festa di Novatex
Natale Castagna dedica la serata a Olivetti e alla necessità di una fabbrica pensata per l’uomo - Fatturato a 71 milioni, nuovi mercati in espansione
«Nel 1944, quando fummo deportati a Birkenau, ero una ragazza di quattordici anni, stupita dall’orrore e dalla cattiveria. Sprofondata nella solitudine, nel freddo e nella fame. Non capivo neanche dove mi avessero portato: nessuno allora sapeva di Auschwitz». Il patron Natale Castagna rende omaggio a Liliana Segre e le centinaia di ospiti alla festa di Novatex la salutano con un lungo, commosso applauso.
E’ stata una serata speciale, quella dell’azienda di Oggiono. Castagna in questi anni ha abituato gli ospiti a eventi in cui gli auguri si accompagnano all’impegno civile e alla solidarietà. Stavolta, la festa è stata dedicata a un grande imprenditore utopista come Adriano Olivetti. Alla sua fabbrica pensata per l’uomo. A un modo di intendere l’impresa che - senza perdere di vista il profitto - metta i valori dell’etica in primo piano. Sul palco, Natale Castagna è stato intervistato dal giornalista Vittorio Colombo, responsabile dell’edizione lecchese de “La Provincia”. Un viaggio, accompagnato dalle citazioni di Olivetti, per riscoprire la figura di questo grande uomo di impresa e di cultura. Che resta un esempio di imprenditore illuminato ma la cui memoria è lontana, anche se il recente sceneggiato interpretato da Luca Zingaretti su Raiuno ha riacceso i riflettori sull’uomo che a Ivrea realizzò la più innovativa fabbrica italiana.
«La vita è fatta di incontri, e quando l’anno scorso a Natale Colombo mi ha regalato un libro di Olivetti ho deciso che l’avremmo ricordato stasera - ha detto Castagna -. Adriano voleva una fabbrica pensata per l’uomo. Non è solo un’utopia, anche qui nella nostra Lecco qualcuno ci prova. E aveva questo senso di una comunità che deve crescere con la cultura e la solidarietà. Dobbiamo essere sempre di più, qui ci sono con me tanti amici imprenditori. Lavoriamo insieme».
Olivetti, così attento all’etica ma anche all’innovazione. «Questa lotta non avrà mai fine - scriveva - poiché la concorrenza, le invenzioni, i perfezionamenti non hanno limiti e dovremo, sotto questo riguardo, non dar mai segni di stanchezza, alimentando di nuove forze tecniche i nostri laboratori di ricerche, i nostri centri studi».
Una sfida che è la stessa di Novatex, ha rimarcato Castagna. Ma c’è un’altra cosa che lega sorprendentemente l’imprenditore di Ivrea e l’azienda di Oggiono, ed è il rapporto con Matera. Un aspetto poco conosciuto dell’opera di questo sognatore: nel 1949 Olivetti visitò Matera e prese forma uno dei suoi grandi progetti. Il quartiere la Martella. Far uscire gli abitanti dai sassi - allora tuguri terribili, non lo splendore di oggi - e realizzare un nuovo borgo, una comunità nel senso più alto. A Matera Novatex ha un secondo stabilimento, e proprio in collegamento con la sede di Ferrandina è stata raccontata quella realtà.
Ma la festa è da sempre anche occasione per fare il punto sui conti di Novatex, parte del gruppo israeliano Tama. Il fatturato 2019 è di 71 milioni di euro, che il prossimo anno dovrebbero diventare 76.
Sono stati prodotti 527 mila rotoli di reti per l’agricoltura, 361 mila dei quali destinati all’estero e 165 mila al mercato italiano. Gli investimenti per il 2019 sono stabili attorno ai due milioni di euro e i collaboratori 218. Quando numeri ed etica vanno a braccetto, il successo è assicurato.
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