Cronaca / Oggiono e Brianza
Martedì 22 Ottobre 2019
Oggiono, «Alle medie cellulare inutile
Famiglie, non datelo ai vostri figli»
Il nuovo regolamento dell’Istituto “sconsiglia vivamente” di metterlo in cartella
Se i genitori vogliono che l’alunno lo porti devono firmare un’autorizzazione
«Alle scuole primarie e medie il cellulare non serve»: nell’istituto comprensivo “Marco d’Oggiono”, così, vige il regolamento che lo «sconsiglia vivamente».
Di fatto, un divieto: se proprio le famiglie vogliono dotarne i propri figli dovranno firmare un’autorizzazione.
Il dirigente, Lorenzo Ciacco, spiega i motivi: «La dipendenza dal telefonino è un fenomeno di questi tempi ed è bene che insorga (se deve) il più tardi possibile. Dentro la scuola, la comunicazione con la famiglia è già garantita attraverso l’istituto, dunque gli alunni non hanno necessità di un dispositivo personale. Se i genitori si sentono più tranquilli, per poterli rintracciare al di fuori della scuola o affinché i ragazzi li possano chiamare, prima dell’orario scolastico o al termine delle lezioni, è una loro scelta. All’interno della scuola – ribadisce il preside – i cellulari possono essere attivati, su richiesta e autorizzazione degli insegnanti, per comprovato motivo. L’uso del cellulare per messaggiare o giocherellare, non può essere in alcun modo consentito e verrà sanzionato, progressivamente, naturalmente tenendo conto delle particolari situazioni e dell’eventuale reiterazione dei comportamenti. Fortunatamente – sottolinea il dirigente – nel nostro istituto ci relazioniamo con una fascia d’età in cui il rispetto delle regole è ancora ben presente e, per quanto riguarda il cellulare, l’uso comincia nella secondaria di primo grado: non ci imbattiamo in bambini di sei anni che sfoggiano il telefonino».
L’alunno che porta a scuola il telefonino senza l’autorizzazione dei genitori rischia la nota sul registro, con un giorno di sospensione per chi lo terrà acceso; due giorni per chi viene sorpreso con messaggi, chiamate, giochi, musica, foto, registrazioni audio e video; fino a 15 giorni per gli alunni che diffondessero in Internet o sui social media immagini, video o audio fatti all’interno dell’edificio scolastico e, secondo i contenuti, può scattare la denuncia.
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