No della Soprintendenza all’edificazione, Annone fa ricorso a Mattarella

Annone Brianza

Il piccolo Comune di Annone bussa a Mattarella: sfida la Soprintendenza ai Beni artistici e culturali, che dice no al cemento tra via San Cristoforo e via Lecco. Per i motivi spiegati l’altra sera in consiglio comunale, il sindaco Luca Marsigli ha quindi firmato il ricorso al Capo dello Stato, affidando l’incarico («auspicando un accordo stragiudiziale») all’avvocato Lorenzo Spallino di Como. Per l’opposizione politica, per voce del consigliere Paolo Cesana, «la Soprintendenza ha però inteso tutelare la valenza paesaggistica del luogo»: da ciò la perplessità della minoranza in merito a un’azione legale del Comune per cementificarlo; peraltro, parlando anche della variante al piano di governo del territorio che è in itinere, Cesana ha poi aggiunto: «La sfida dei tempi d’oggi è andare in controtendenza, cioè verso un paese a misura di persone. Dal 2013, quando le previsioni urbanistiche attuali sono entrate in vigore, è cambiata totalmente la prospettiva e l’esigenza di programmazione del territorio, con più attenzione per la popolazione, e non per i palazzinari».

Ma Marsigli ha chiarito le ragioni che hanno portato a impugnare davanti al Presidente della Repubblica la decisione della Soprintendenza: «Quest’ultima, non più tardi di ottobre 2024, ha espresso un “no” totale su tutta l’area in questione, e non sul singolo progetto, ritenendo l’edificazione prevista fin dal 2013 nel nostro Pgt “incoerente con l’ambito paesaggistico e storico”: tuttavia all’epoca, durante l’iter del piano, la Soprintendenza era stata ovviamente interpellata e non si era espressa, mentre adesso va a negare e, di fatto, paralizzare le previsioni urbanistiche vigenti. Dunque - per Marsigli - il nostro ricorso è dovuto, per ragioni istituzionali; inoltre, a seguito del “no” della Soprintendenza, il Comune rischia di incorrere in richieste di risarcimento da parte della società interessata a costruire, che non lo potrebbe più fare nonostante un progetto già approvato fin da febbraio 2024 (e adottato sin dal 2023) dal consiglio comunale». Non solo la Soprintendenza lo prevaricherebbe e manderebbe tutt’ in pattumiera, ma ne conseguirebbe anche un danno economico immediato per le casse municipali. Per Marsigli, insomma, «bisogna tutelare la collettività di Annone, in quanto l’esecuzione dell’edificazione comporta per il Comune l’incasso di oneri, opere di urbanizzazione a carico del privato (cioè parcheggi e strada di collegamento) e soprattutto l’introito di una cifra compresa tra i 250.000 e i 150.000 euro di compensazione forfettaria, da versare al Comune cash».

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