Moschea, sfratto rinviato a settembre

L’ex sindaco: «Un fatto inaccettabile»

Ferrari attacca: «La comunità islamica cerca un altro posto, cittadini state attenti»

La risposta di Narciso: «Una questione tra privati, noi seguiremo i suggerimenti dell’avvocato»

Oggiono

Ancora nulla di fatto, ieri mattina in vicolo Sant’Agata: non è stato eseguito lo sfratto dell’associazione culturale islamica “La Rosa”.

Su richiesta della proprietà, è stato nuovamente rinviato, stavolta al 15 settembre; ieri, l’ufficiale giudiziario ha eseguito il cosiddetto secondo accesso, ma appunto senza l’esecuzione. Lancia subito l’allarme il leghista Roberto Ferrari, ex sindaco e parlamentare (a Oggiono, ora consigliere comunale di minoranza): «È in atto un tentativo di protrarre l’attuazione di sentenze pronunciate dalla magistratura e ciò è, di per sé, grave e inaccettabile; per di più, c’è da chiedersi che cosa stia dietro a questo dilazionare: per noi, è palese che la comunità islamica, dopo essersi fatta beffe per anni delle regole e della legge, sta ora prendendo tempo per procurarsi un altro posto dove trasferire la moschea. Invito a tenere gli occhi aperti i concittadini, in particolare di via Mognago e dei rioni Bersaglio e Peslago, nei quali è possibile reperire capannoni da adibire abusivamente a luogo di culto, così come già avvenuto per esempio a Costa Masnaga».

Il sindaco, Chiara Narciso, definisce «la vicenda attuale una questione interamente tra privati; per quanto riguarda l’amministrazione comunale, agiremo in linea con quanto ci verrà suggerito dall’avvocato».

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