Monticello, due comunità in lutto

«Sei stato forza, presenza e allegria»

Centinaia di persone si sono riunite per l’addio a Maurizio Colombo, l’architetto morto nell’incidente in moto

Cresciuto in paese, viveva a Sirtori. Don Marco: «Sono giorni che assomigliano alla notte»

Monticello

Centinaia di persone, conoscenti, amici, familiari, ha dato oggi pomeriggio l’estremo saluto a Maurizio Colombo, 54 anni, deceduto lo scorso venerdì lungo la Como-Bergamo a Barzago.

Si sono riuniti tutti nella chiesa di Sant’Agata, dove il parroco don Marco Crippa ha celebrato le esequie, affiancato dal vicario di Sirtori, don Aurelio Redaelli. Maurizio Colombo infatti abitava da tanti anni a Sirtori, pur essendo originario di Monticello, e proprio a Sirtori stava rientrando nella pausa pranzo del lavoro.

La tragedia

La salma è arrivata in chiesa attorno alle 14,30 per il rosario, mentre la commemorazione è iniziata alle 15, due ali di folla hanno accolto una bara, l’intero sagrato della chiesa era stracolmo di gente. Don Marco ha parlato di un giorno, quello di venerdì scorso, in cui «si è fatto buio», riferendosi proprio all’orario della morte di Maurizio, che alla guida del proprio scooter si scontrò con una Suzuki Wagon che stava svoltando in via Leopardi verso il campo sportivo. «Sono giorni che assomigliano alla notte, dove anche noi chiediamo perché ci ha abbandonato. Chiediamo ma non vogliamo sapere, non vogliamo spiegazioni per qualcosa che non abbiamo voluto. Ma abbiamo bisogno di protestare, di manifestare il nostro volerci opporre ad un tragico destino. E forse, già con questo grido, questo perché urlato, ci sentiamo meno soli».

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