Cronaca / Oggiono e Brianza
Giovedì 05 Maggio 2016
Molteno. Pressing sulla König
Obiettivo: nuove produzioni
In Regione a Milano un incontro tecnico, con la de-localizzazione non c’è la cassa integrazione
König de-localizza la produzione in Carinzia e in Repubblica Ceca?
Se all’annuncio dell’azienda seguiranno i fatti, per i 106 esuberi (dichiarati dall’impresa) non ci sarà il paracadute della cassa integrazione. I lavoratori usciranno dall’organico aziendale ed entreranno in mobilità (alcuni per 18 mesi, altri per 12, sulla base dell’anzianità contributiva).
La prospettiva, alquanto nera e che sindacati e lavoratori conoscevano già, è stata ribadita dai tecnici della Regione nell’incontro “tecnico” che i sindacalisti ed il consulente König hanno avuto a Milano.
Di fatto, i tecnici regionali hanno preso le norme del Jobs acts e le hanno esposte alle parti: non è prevista la cassa integrazione nei casi di cessazione dell’attività o di de-localizzazione, ma solo per ristrutturazione e rilancio produttivo.
Allora perché l’incontro? Luigi Panzeri della Fiom spiega: «Volevamo avere un sigillo ufficiale a quanto sapevamo. Ma oltre a questo, è importante coinvolgere nella vicenda König quanti più soggetti possibile. Solo così si può sperare in una soluzione che riduca l’impatto sul lavoro delle scelte aziendali».
In questo percorso di coinvolgimento delle istituzioni e della politica nella vertenza König, Enrico Azzaro, segretario della Uilm, sottolinea: «Considerata l’impossibilità di attivare strumenti di tutela dei lavoratori, con una richiesta unitaria dobbiamo ottenere una convocazione dal ministero dello Sviluppo economico. Al tavolo istituzionale - prosegue Azzaro - si potrebbe aprire una trattativa con l’azienda sulle prospettive del sito di Molteno».
Tradotto dal sindacalese e delle cose non dichiarate, per dare ai dipendenti una prospettiva bisogna convincere i manager della König che a Molteno si può rilanciare l’attività, magari puntando su segmenti e prodotti a maggior valore aggiunto. Da un’annunciata de-localizzazione si passerebbe ad una riorganizzazione. Serve, naturalmente, la disponibilità ad investire della König. Non è facile, ma come gridano i dipendenti di Molteno «noi non molliamo». E chissà che di fronte alla determinazione dei lavoratori, dei sindacati e delle istituzioni i dirigenti del gruppo austriaco Schneeketten non si mettano a fare nuovi conti, a studiare altre strategie, altri mercati, a ipotizzare un possibile punto dei equilibrio di nuove produzioni da realizzare nella fabbrica di Molteno.
Equilibrio che potrebbe essere abbassato se il ministero dello Sviluppo economico trovasse nelle pieghe del bilancio, e senza interferire con le norme europee sulla concorrenza, qualche forma di incentivo alla produzione. Come si intuisce la strada da seguire è molto stretta, in salita e scivolosa (servono delle buone catene da neve), ma alternative non se ne vedono. Un piccolo barlume di speranza viene dalla constatazione che l’impresa non ha aperto alcune procedura e che quindi, aggiungiamo anche un forse, ci possono essere dei margini per aprire una trattativa.
Di questi temi, come annuncia Giovanni Gianola della Fim, si «tornerà a confrontarsi nell’incontro che l’unità di crisi della Provincia ha convocato per lunedì 9 alle 16». In occasione del vertice in Provincia, i 130 dipendenti di Molteno terranno un presidio davanti alla sede dell’amministrazione provinciale di Lecco in corso Matteotti.
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