Molteno, fumata nera per Villa dei Pini: l’asta è andata deserta

Molteno

Fumata nera per “Villa dei pini”: è andata deserta l’asta che avrebbe potuto portare a dotare Molteno (e hinterland) di una struttura assistenziale. Infatti, questa è l’attuale destinazione dell’ex residenza privata - situata in via Grandi, all’ingresso del centro storico - come reso esplicito ora anche nell’avviso d’asta e secondo una procedura alla quale l’amministrazione comunale ha, alla fine, aderito. Tuttavia, le offerte non sono arrivate. Secondo il sindaco, Giuseppe Chiarella «un interessamento c’è stato, ma il giorno prima della scadenza. Vedremo per il futuro».

L’asta dovrà essere infatti riproposta; attualmente, “Villa dei pini” è stata battuta a 260.000 euro (offerta minima, 195.000). La volontà del Comune è che diventi un luogo per «attrezzature socio assistenziali» e ora è stato imposto proprio per questo, anche il vincolo preordinato all’esproprio. La struttura è a due piani, oltre al piano terra. La proprietà è attualmente dotata di tre camere da letto, una cucina abitabile, un bagno per ciascun piano, con inoltre due rimesse e sette posti auto.

Costruita nel 1967, “Villa dei pini” era stata ammessa dall’amministrazione comunale precedente alla ristrutturazione e (suscitando le reazioni dell’opposizione) era stato autorizzato il passaggio dai 3.880 metri cubi esistenti, a 8.890 in ampliamento, ma consentendo in questo caso la costruzione di due palazzine separate; erano consentiti anche negozi; in contropartita, era stata stabilita la cessione di una parte del parco al vicino asilo “La chiocciola”, dove c’era inoltre l’impegno alla costruzione di una nuova aula.

Il capogruppo dell’opposizione in carica adesso, Giovanni Galimberti, afferma: «Siamo molto attenti a questa vicenda, perché può generare grandi affari: altrimenti, non si spiega la forzatura e il cambio improvviso di direzione attuati dall’amministrazione comunale». Sul business della sanità privata, a Molteno si è già combattuta quasi tutta la scorsa legislatura, per la collocazione di ambulatori specialistici privati nella sede di quelli pubblici e l’affitto, poi, della struttura stessa a una clinica. “Villa dei Pini” non può più essere destinata ad appartamenti, bensì solo a struttura di ricovero o cura; la perizia risale a quando aveva la destinazione residenziale distribuita sulle due palazzine, con box e piano seminterrato commerciale. L’amministrazione comunale ha già motivato il cambio di rotta in passato, col «calo demografico e con le mutate esigenze, sia sociali, sia abitative».

In origine, il complesso era stato messo all’asta con un prezzo di partenza di 676.000 euro. Il Tribunale di Lecco aveva obiettato sul cambio delle carte in tavola, che solo adesso è stato superato: infatti, il Comune ha aderito alla tesi del tecnico del Tribunale Barbara Dell’Oro, secondo cui è indispensabile attuare la procedura di esproprio, con inoltre «indennità di espropriazione». Peraltro, la soluzione più semplice per attuare la nuova destinazione specifica, di ricettività assistenziale per soggetti fragili o deboli (come delineato da Dell’Oro) è l’individuazione di una partnership con un soggetto privato - che dovrebbe aggiudicarsi, appunto, la Villa - il quale già operi nel campo assistenziale, data la complessità delle autorizzazioni necessarie alla realizzazione ex novo delle strutture di assistenza.

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