Maturità, i temi scelti al Bachelet di Oggiono

All’istituto superiore”Bachelet” di Oggiono, nel primo giorno dell’esame di maturità, tutti hanno trovato almeno un tema «valido» su cui puntare.

Mattia Brusadelli, liceo Scienze Applicate, ha scelto la traccia «argomentativa e di simulazione: è quella che - ha detto varcato il cancello - lascia più spazio all’esposizione di contenuti individuali, su cui effettivamente si misura la maturità, rispetto per esempio all’analisi letteraria».

Giorgio Ravasio, liceo scientifico Sportivo, si è cimentato con «l’Elogio dell’imperfezione di Rita Levi Montalcini: metteva alla prova - sostiene - perché, anzitutto, occorreva contestualizzare e, quindi, capire bene che cosa scrivere, andando oltre l’apparenza: non era, insomma, un compitino; la sensazione è che, dopo il periodo del Covid, l’esame di maturità si stia avviando sempre più verso una valorizzazione maggiore degli elaborati in cui lo studente può esprimere un pensiero, accanto alle competenze».

Davide Perego, indirizzo Amministrazione, Finanza e Marketing, ha parlato di guerra fredda: «In generale, la prova in sé mi è parsa né troppo difficile, né eccessivamente semplice; il tema guerra mi è sembrato particolarmente sfidante, per gli aspetti di drammatica attualità».

Anche Marco Isgrò, liceo Scienze Applicate, ha affrontato la guerra «con tutte le implicazioni tragicamente attuali, della Russia e della minaccia atomica: mi aspettavo una traccia del genere e avevo svolto quindi approfondimenti personali; dunque, ho avuto l’opportunità di valorizzare il mio lavoro in un contesto anche di domande e (relativamente semplici) risposte.

Nel complesso, ho trovato valide tutte le tracce, tranne forse il tipo C». Andrea Mazzeo (AFM) ha lavorato sulla «perdita della scrittura: partire dal “Diario di Anna Frank” mi ha permesso di stabilire parallelismi e differenze con la dimensione odierna, per rilevare che, in fondo, un filo interconnette tutto: il “Diario” era definito da Anna una “bolla” rifugio e lei già affermava che non mostrava il lato migliore di sé a tutti, quindi ho trovato molto da dire su come anche noi viviamo oggi la realtà dei social e sul concetto di maschere in Pirandello. Ho trovato la traccia stimolante e positivo, ovviamente, il fatto che, come scuola, si sia svolto bene il programma fino, appunto, a includere il drammaturgo».

Un po’ a sorpresa, ai giovani d’oggi piace anche il silenzio, «uno dei più grandi lussi», secondo il brano di Nicoletta Polla-Mattiot scelto da Aurelia Casartelli (liceo Sportivo) e Christian Perillo, Afm. Per la Casartelli «si è trattato di una traccia inattesa; ho messo il silenzio in relazione al dialogo, perché è nel silenzio che si possono raccogliere i pensieri»; per Perillo «è dal silenzio che nasce il dialogo, in quanto col silenzio avviene l’ascolto dell’altro; parallelamente, va vinto il silenzio quando è dettato dalla paura di essere giudicati e, allora, si tace pur avendo da dire, ma sopraffatti dalla paura di sbagliare». Tommaso Valsecchi (Scienze Applicate) ha creduto nella tradizione, svolgendo la traccia A1, Ungaretti: «Ho trovato valida questa opzione e, inoltre, tutte quelle di tipo C ma, in generale, non me ne aspettavo nessuna di quelle che sono uscite». Cristian Clerici (Afm) si aspettava «tracce più facili»; ha trattato «il “valore del patrimonio artistico e culturale” facendo il riassunto del testo, l’analisi complessiva, infine la produzione collegando la salvaguardia dell’ambiente con le ricadute in termini di indotto».

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